Il potere dei biglietti

5 Dicembre 2025

Scena uno. Incontro di lavoro: una stretta di mano, una conversazione brillante, e poi quel micro-istante che decide se resteremo nella memoria dell’altro… o se ci dissolveremo, diventando l’ennesimo contatto ridotto a un nome. In quel momento, un biglietto da visita ben studiato – e usato con intelligenza – pesa più di qualsiasi “ti scrivo su LinkedIn”. Scena due. La festa è finita, gli ospiti si congedano e i “grazie mille!” si sprecano mentre si rimettono i cappotti… Poi, a sorpresa, due giorni dopo arriva una busta: carta preziosa, due frasi ben scelte, parole vergate a mano con cura. Non è solo un ringraziamento: è un segno di presenza che resta, senza fare rumore, e rinsalda la relazione rendendola un po’ più speciale. Viviamo un tempo velocissimo, connessi su mille canali. Eppure – ironia della sorte – proprio quando comunicare è così facile, finiamo per dedicarci poca attenzione. Inviare un biglietto, offrire una business card con una stampa ben fatta, scrivere due righe a mano diventano allora gesti quasi rivoluzionari che, nel mondo del “tutto & subito”, parlano del desiderio di fare le cose con cura, prendendosi il tempo che serve. È lo stile di vita che Pineider coltiva da secoli: rallentare il gesto, scegliere con criterio, privilegiare l’autenticità sulla fretta. Ma proprio perché la comunicazione scritta comme il faut è sempre meno frequente, l’idea di prendere carta e penna fa sorgere mille incertezze… Come si scrivono gli indirizzi sulle buste? Quando (e come) si porge il proprio biglietto da visita? Si può scrivere un ringraziamento senza ricorrere a frasi fatte? Sui biglietti personali va barrato il nome? E la firma? Iniziali, solo nome o anche cognome? Queste regole valgono anche per il business? Questi sono solo alcuni dei dubbi più comuni. Per risolverli, Pineider ha ideato con Italian Etiquette Society il workshop esperienziale Galateo dei Biglietti, svolto sabato 18 ottobre presso la boutique Pineider di Via Manzoni, Milano. Nel corso dell’incontro, condotto da Elisa Motterle, si sono riscoperte le regole essenziali della corrispondenza. Si è visto come costruire un guardaroba di cartoleria adatto alle nostre esigenze, le differenze tra corrispondenza personale e professionale, e come trasformare un semplice biglietto di cortesia in uno strumento di comunicazione che lascia il segno. È stata data occasione ai partecipanti di mettersi alla prova con esercitazioni pratiche per trasformare l’incertezza in sicurezza e il gesto in un’abitudine elegante. Se vuoi che la tua comunicazione lavori per te anche quando non ci sei, inizia dai biglietti. La forma, qui, è sostanza. Tieniti aggiornato sui prossimi appuntamenti per scoprire tutto ciò che sta dietro al mondo del galateo. Aggiungi ai preferiti

Il “Pineider Privée” sale in Rolls-Royce

1 Dicembre 2025

Lo scorso giovedì si è tenuta una nuova edizione di Pineider Privée, il format con cui Pineider accoglie un pubblico selezionato in un percorso esclusivo di degustazioni ed experience che incarnano i valori del brand: attenzione al dettaglio, eccellenza artigianale e celebrazione del tempo. La serata si è aperta con la finezza dello Champagne Encry, le cui cuvée Blanc de Blancs hanno accompagnato gli ospiti in un’introduzione elegante e ricca di sfumature minerali. In un dialogo continuo tra gusto e cultura, il pubblico ha potuto scoprire anche l’universo del Sigaro Toscano, simbolo di una ritualità tutta italiana che ben si accorda alla filosofia Pineider. L’heritage automobilistico è entrato in scena grazie al Museo Nicolis, che insieme a Rosso Corsa ha portato in esposizione alcune straordinarie Rolls-Royce, aggiungendo alla serata un fascino visivo e narrativo capace di celebrare la bellezza e la precisione meccanica del passato. Il percorso gustativo ha trovato nuovi apici con le selezioni di CaviarGiaveri, eccellenza internazionale del caviale d’allevamento, e con la naturale effervescenza di Ferrarelle, che ha accompagnato ogni momento valorizzandone sapori e intensità. In chiusura, le creazioni di Amedei Toscana hanno offerto un finale all’insegna della dolcezza e della qualità più ricercata. Questa edizione di Pineider Privée ha riaffermato come l’incontro tra savoir-faire, cultura ed eccellenze gastronomiche possa trasformarsi in un racconto autentico del mondo Pineider: un invito a vivere il tempo con consapevolezza, gusto e stile. Aggiungi ai preferiti

Appunti di Cioccolato: l’esperienza sensoriale firmata Amedei e Pineider

31 Ottobre 2025

Ci sono incontri che nascono da un’affinità profonda, fatta di gesti lenti, di materie nobili e di un sapere che si tramanda nel tempo. Da questa condivisione di valori prende forma Appunti di Cioccolato, la nuova collaborazione tra Amedei e Pineider: due maison toscane unite dal culto dell’eccellenza e dalla stessa dedizione al dettaglio. Un oggetto da vivere, prima ancora che da possedere: una box in edizione limitata e numerata, disponibile in soli 500 pezzi, che custodisce una selezione di pregiato cioccolato Amedei e un notes Pineider realizzato in una raffinata tonalità marrone, ispirata alla fava di cacao. Dove il gusto diventa memoria Nell’incontro tra il cioccolato e la carta si cela una sorprendente armonia. Entrambi nascono da una materia prima — la fava di cacao per Amedei, il cotone per Pineider — e attraverso un processo lento e artigianale si trasformano in pura eccellenza. Appunti di Cioccolato celebra proprio questa comunanza: il valore del tempo, la cura per il gesto, la bellezza del fare. Il notebook, cuore simbolico della box, è il ponte ideale tra i due mondi. Le prime due pagine, realizzate in carta Flora — ottenuta dagli scarti delle bucce di cacao — raccontano le storie delle due maison. Le ultime due invitano invece a rallentare, ad assaporare e a lasciare traccia: una pagina per annotare le proprie “note di degustazione”, l’altra per fissare i ricordi del gusto. Con Appunti di Cioccolato, Amedei e Pineider rendono omaggio alla cultura toscana del saper fare, proponendo un oggetto che è dono, esperienza e racconto. Una sinergia virtuosa tra due eccellenze che condividono la stessa tensione verso la qualità e l’autenticità. SCOPRI DI PIÙ QUI Aggiungi ai preferiti

Trasformare il colore in spirito nel nostro workshop di pittura alchemica

9 Ottobre 2025

C’è una soglia, sottile e luminosa, in cui la materia si trasforma in linguaggio e il gesto diventa meditazione. È lì che nasce la pittura alchemica, una pratica artistica che non si limita a rappresentare il mondo visibile, ma tenta di trasmutarlo. Discendente ideale dell’antica alchimia, questa forma d’arte non cerca l’oro materiale, ma una forma di oro interiore: un equilibrio fra luce e ombra, una conoscenza che passa attraverso il colore e la materia. Il principio cardine dell’alchimia, solve et coagula — sciogli e ricompone — trova nella pittura la sua metafora più tangibile: i pigmenti che si dissolvono e si uniscono, le velature che emergono e scompaiono, la mano che si lascia guidare da un’intuizione più antica della ragione. Ogni gesto diventa una forma di contemplazione, ogni superficie una mappa dell’anima. Oggi, in un tempo che sembra chiedere sempre più velocità e controllo, la pittura alchemica invita invece alla lentezza, alla resa, all’ascolto. È un modo di dipingere che chiede di fermarsi, respirare, osservare come la materia reagisce e parla. E proprio per questo, è un’arte sorprendentemente contemporanea. Il workshop a Firenze con Polina Stepanova Per chi desidera avvicinarsi a questo linguaggio, Pineider ospita nella sua boutique fiorentina un workshop di Pittura Alchemica condotto da Polina Stepanova, artista e docente al Polimoda, nota per la sua ricerca visiva e simbolica sul rapporto tra gesto, energia e trasformazione. All’interno degli spazi eleganti di Lungarno degli Acciaiuoli, il laboratorio diventa un vero e proprio rito creativo. Dopo una performance introduttiva, Polina guida i partecipanti attraverso esercizi di esplorazione e pratica, alternando momenti di intuizione e tecnica, sperimentazione e ascolto. Ogni incontro prende forma attorno a una palette tematica ispirata ai quattro elementi — terra, acqua, aria e fuoco — o a particolari eventi astrologici, così che il colore non sia mai solo un fatto estetico, ma un simbolo vivo. I partecipanti lavorano con pigmenti, carte pregiate e inchiostri selezionati da Pineider, dando vita a composizioni astratte e intense, spesso inaspettate. Il risultato non è una semplice opera, ma il riflesso di un percorso: una conversazione silenziosa tra il sé e la materia. Un’esperienza tra arte, simbolo e introspezione Partecipare a un laboratorio di pittura alchemica significa abbandonare la logica del risultato per riscoprire quella del processo. È un’esperienza che unisce tecnica e introspezione, dove l’artista diventa al tempo stesso osservatore e strumento del proprio lavoro. In questo senso, il workshop organizzato da Pineider non è solo un’occasione per imparare una tecnica artistica, ma un invito a ritrovare il valore del gesto, dell’errore, dell’attesa. In ogni pennellata si cela una possibilità di trasformazione; in ogni sfumatura, un frammento di silenzio. Per saperne di più sul nostro workshop clicca QUI Aggiungi ai preferiti

L’importanza della prima impressione

8 Agosto 2025

C’è un istante preciso, nel momento in cui incontriamo qualcuno per la prima volta, che dura appena pochi secondi, e che però ha il potere di  imprimere una direzione precisa a ciò che verrà dopo. È in quell’istante che decidiamo – anzi: più che decidere, sentiamo –  se la persona di fronte a noi ci ispira fiducia, curiosità, simpatia… oppure al contrario, diffidenza e sospetto. Il potere cruciale della prima impressione è confermato da moltissime evidenze scientifiche: il nostro cervello è programmato per registrare in pochi secondi i segnali che riceve – lo sguardo, la voce, la postura – e trasformarli in una sorta di etichetta invisibile, che resta addosso a lungo. Vi è mai capitato di incontrare qualcuno e pensare “che antipatico!”… Salvo poi cambiare completamente idea dopo una conversazione piacevole? Oppure, vi è successo di avere un’ottima prima impressione da parte di qualcuno che però, in seguito, non ha mantenuto fede alle promesse? O ancora, quante volte vi è capitato di avere una “sensazione di pancia” incontrando qualcuno, alla quale forse avreste dovuto prestare più attenzione? Sono esperienze che tutti abbiamo toccato con mano: e ci confermano l’importanza delle delle dinamiche sottili della comunicazione umana, che agiscono prima ancora e ben oltre le parole. È proprio con questa consapevolezza che nasce il workshop esperienziale La prima impressione conta, sviluppato da Pineider con Italian Etiquette Society. e dedicato a chi desidera presentarsi al meglio, fin dal primo momento. Non con artifici o trucchetti, ma con la padronanza di quegli strumenti che rendono ogni incontro più naturale, sicuro ed elegante. La presentazione personale La prima impressione si costruisce in un battito di ciglia, ma si consolida nei minuti successivi: come ci presentiamo, come salutiamo, come introduciamo noi stessi e gli altri. Durante il workshop scopriremo perché la forma non è mai fine a se stessa, e come piccoli dettagli possano trasmettere autorevolezza o, al contrario, mettere a disagio. Impareremo che una buona presentazione non è un atto burocratico, ma il primo gesto di attenzione verso chi abbiamo davanti. Le regole delle presentazioni Incontreremo le regole del ranking e delle precedenze – spesso considerate complicate, ma in realtà semplici se guidate dal buon senso – e capiremo come usarle per valorizzare ogni interlocutore. Scopriremo perché aggiungere un dettaglio personale può trasformare due sconosciuti in potenziali complici di conversazione, e come cavarsela in quei momenti scomodi in cui un nome ci sfugge o  la memoria fa cilecca.  La stretta di mano Parleremo anche di un dei gesto tra i più universali: la stretta di mano. Un saluto che oggi diamo quasi per scontato, ma che porta con sé una storia millenaria e significati profondissimi. Non tutte le culture lo conoscono, ma nel mondo del business è diventato il codice di riconoscimento per eccellenza. Perché? Perché è l’unico contatto pelle a pelle che ci concediamo con persone che non fanno parte della nostra sfera intima. È un gesto che non trasmette solo informazioni – decisione, sicurezza, apertura – ma emozioni. E il nostro cervello lo registra come un’esperienza potentissima. Durante il workshop metteremo alla prova strette di mano diverse, capiremo come dosare forza e durata, e soprattutto scopriremo cosa comunichiamo senza accorgercene. Perché anche dietro un gesto apparentemente banale si nasconde un linguaggio silenzioso, che tutti comprendono. Come partecipare e Perché Il Workshop dedicato alla Prima Impressione si terrà nella mattinata di sabato 20 Settembre nella storica Boutique Pineider di Via Manzoni, a Milano. Per partecipare è necessario iscriversi, qui. Ma perché prendervi parte? Beh, perché allenare la prima impressione significa diventare memorabili, e regalarsi un vantaggio nelle relazioni personali e professionali. La differenza fra un incontro che scivola via e uno che apre possibilità nuove spesso si gioca proprio lì, in quelle prime interazioni. Per questo, la prima impressione conta, e imparare a gestirla con consapevolezza è un investimento che restituisce sempre più di quanto immaginiamo. Aggiungi ai preferiti

Pineider e BMW: una serata tra eccellenze… in movimento.

25 Luglio 2025

La destinazione può aspettare, è il viaggio ciò che conta. Il 17 luglio, nella raffinata cornice di Palazzo Borromeo D’Adda a Milano, sede della House of BMW, Pineider ha preso parte a una serata esclusiva per il lancio della nuova BMW R 1300 RT, una moto pensata per chi ama viaggiare ed esplorare la bellezza nascosta nei paesaggi che scorrono al tempo scandito dall’acceleratore. Un evento che ha celebrato il movimento, l’eleganza e l’innovazione, valori che Pineider condivide dal secolo della sua nascita. Per l’occasione, Pineider ha creato in esclusiva una capsule collection di guanti in pelle, pensati per accompagnare l’esperienza del viaggio con stile e funzionalità. Un accessorio che racconta, attraverso materiali pregiati e manifattura italiana, l’incontro tra performance e artigianato. Durante la serata, gli ospiti hanno potuto immergersi nel mondo Pineider attraverso due experience pensate per esprimere il nostro DNA: una dimostrazione di calligrafia dal vivo, tributo alla scrittura come gesto personale e senza tempo, e un atelier di pelletteria, con il nostro artigiano all’opera per mostrare la maestria che si cela dietro ogni creazione. È stato un incontro tra marchi che credono nell’eccellenza, nel design e nella cura dei dettagli. Un omaggio allo stile italiano, capace di coniugare passato e futuro, innovazione e tradizione. Aggiungi ai preferiti

Galateo Contemporaneo: l’eleganza quotidiana secondo Pineider ed Elisa Motterle

11 Luglio 2025

Una lettera scritta a mano. Una presentazione curata nei dettagli. Un invito formulato con attenzione. Sono gesti semplici, certo. Ma rivelano molto. Parlano di noi, del valore che attribuiamo agli altri, del modo in cui scegliamo di abitare il mondo. Con l’obiettivo di riscoprire la bellezza dei dettagli e riportare al centro della vita quotidiana il piacere della cura, Pineider inaugura un ciclo di workshop dedicati al galateo contemporaneo, in collaborazione con Italian Etiquette Society. A guidare questo viaggio nell’arte della buona maniera sarà Elisa Motterle, fondatrice di Italian Etiquette Society e autrice di Bon Ton Pop. Con il suo stile colto, ironico e accessibile, Elisa accompagnerà i partecipanti alla scoperta dei nuovi linguaggi dell’eleganza: dalla prima impressione alla corrispondenza, dal dress code alla business etiquette, ogni incontro sarà un’occasione per riflettere – con leggerezza – su ciò che ci definisce davvero. Dove e quando I workshop si terranno presso la boutique Pineider di Via Manzoni 12, a Milano, trasformata per l’occasione in uno spazio d’incontro, ispirazione e confronto. Il calendario si articola in sei appuntamenti, da settembre ad aprile, ognuno dedicato a un diverso aspetto del vivere con stile. Più che lezioni, esperienze: pratiche, coinvolgenti, attuali. Perché il galateo di oggi non è un insieme di regole rigide, ma una forma di consapevolezza. È attenzione, autenticità, presenza. Il valore dei dettagli Lo scorso 9 luglio, il progetto è stato ufficialmente presentato negli spazi della boutique Pineider in via Manzoni 12, con un evento riservato alla stampa e ad alcune personalità del mondo lifestyle, moda e cultura. Un pomeriggio all’insegna del dialogo e dell’ispirazione, dove parole come cortesia, eleganza e gesto sono tornate protagoniste. Concetti che da sempre definiscono l’universo Pineider, dove ogni carta, ogni penna, ogni oggetto è pensato per celebrare l’identità, la relazione, il valore del tempo. I workshop saranno proprio questo: occasioni per rallentare, osservare e riscoprire il potere dei dettagli, che – come la carta di Pineider – sanno raccontare più di mille parole. Per partecipare al prossimo workshop e scoprire il calendario completo degli incontri, CLICCA QUI Aggiungi ai preferiti

Pineider approda su TikTok e torna su Pinterest: nuove rotte digitali per raccontare l’eccellenza italiana

23 Giugno 2025

La storia di Pineider è un viaggio che attraversa il tempo, un dialogo tra passato e futuro, tra tradizione artigianale e innovazione. Oggi questo racconto si arricchisce di nuovi capitoli: siamo felici di annunciare il nostro arrivo su TikTok e il ritorno, con uno sguardo rinnovato, su Pinterest. Due piattaforme, due linguaggi, un solo obiettivo: condividere l’universo Pineider con nuove comunità, esplorando formati, estetiche e prospettive che ci permettano di raccontare la nostra visione del lusso contemporaneo. Su TikTok, la manifattura si fa ritmo Abbiamo scelto TikTok per aprirci a una narrazione più dinamica e immersiva, dove la manualità, il savoir-faire e l’attenzione al dettaglio si trasformano in contenuti visivi in grado di coinvolgere, ispirare e incuriosire. Dalle lavorazioni in atelier alle storie dietro ogni prodotto, TikTok ci offre uno spazio per mostrare il lato più autentico e umano di Pineider, in un ritmo nuovo e sorprendente. Pinterest: ispirazioni che durano nel tempo Pinterest non è una novità, ma oggi lo abitiamo con una rinnovata consapevolezza. Abbiamo rinfrescato la nostra presenza su questa piattaforma visiva per eccellenza, creando board curate che raccontano il nostro mondo fatto di scrittura, pelletteria, viaggi e lifestyle. Un luogo digitale dove estetica e visione si incontrano, pensato per chi cerca ispirazione, eleganza e bellezza senza tempo. Aggiungi ai preferiti

L’incanto del gesto: Pineider ospita il primo workshop di Yansu Wang

22 Maggio 2025

“Ho adorato prendermi un momento per me e poter staccare un po’ la testa ed entrare in un mondo magico.” Con queste parole, l’influencer Beatrice Parozzi ha descritto l’esperienza vissuta nella boutique milanese di Pineider 1774, dove si è tenuto un evento speciale all’insegna della creatività, dell’intimità e della bellezza artigianale. Il cuore pulsante dell’iniziativa è stato il primo workshop italiano dell’artista Yansu Wang, organizzato in collaborazione con la galleria N.51. Un’occasione unica che ha visto protagonisti i celebri notes Pineider, trasformati dall’artista cinese in straordinarie opere d’arte, veri e propri racconti visivi tracciati con la grazia di un gesto antico e personale. Tra fogli sparsi e suggestioni oniriche, l’artista ha invitato gli ospiti a entrare in contatto con la materia, con il ritmo lento della creazione, celebrando l’incontro tra carta e pensiero, tra mano e cuore. Ogni tratto, ogni dettaglio, ha raccontato l’essenza di Pineider: un marchio che da oltre due secoli difende il valore del fatto a mano e il culto dell’unicità. Il workshop ha così dato vita a un momento sospeso nel tempo, in cui l’arte contemporanea ha dialogato con la tradizione fiorentina della scrittura e della legatoria. Un’esperienza immersiva e poetica, capace di restituire centralità al gesto creativo e di risvegliare, in ogni partecipante, il piacere di esprimersi attraverso forme autentiche e personali.   Aggiungi ai preferiti

Marco Missiroli: la scrittura a mano è un gesto narrativo, umano, necessario

25 Aprile 2025

C’è un legame intimo tra scrittura e corpo, tra pensiero e gesto. Marco Missiroli, scrittore pluripremiato e voce raffinata della narrativa contemporanea, lo sa bene: “Scrivere a mano attiva una parte diversa del cervello, quella che pensa in modo narrativo, quella che sente.” La scrittura manuale non è solo uno strumento: è un luogo. Un luogo dove la fatica del polso, l’errore, la cancellatura non sono difetti, ma tracce di umanità. “La scrittura a mano è anche errore fisico. Non quello della sintassi, ma quello della stanchezza. È lì che la scrittura diventa autentica, viva.” Ma come ogni rituale, anche questo richiede i suoi strumenti. “Una mia ossessione,” confida Missiroli, “è la qualità della carta. Una carta buona, una penna buona alleggeriscono la fatica. Pineider, in questo senso, rende tutto più semplice. La scrittura diventa un gesto fluido, persino più naturale di quella al computer.” Missiroli scrive i suoi romanzi a mano, ma non si tratta solo di una prima bozza: “La scrittura a mano mette ordine nei pensieri. Uso tanti colori, segno, sottolineo. È un momento formativo, quasi materico, che prepara e sostiene il testo che poi verrà battuto al computer.” Non si tratta solo di appunti. Nei suoi taccuini c’è il cuore stesso del romanzo: “Li uso per sostenere la struttura sentimentale della storia. Quando il cuore rischia di non formarsi o di perdersi, è lì che torno.” Come ogni scrittore, anche Missiroli ha i suoi rituali. Tre taccuini sempre con sé: uno per gli appuntamenti, uno per gli schizzi – perché dipinge – e un terzo, ibrido e prezioso, firmato Pineider, che accompagna la scrittura e la creatività trasversale. A casa, confessa, ne ha molti di più. Ma non tutti sopravvivono: “Molti li brucio. Dentro ci sono cose inconfessabili. Se un giorno dovessero trovarli…” E allora, nel giorno della “Fogheraccia” – il 19 marzo, quando a Rimini si celebra l’equinozio con grandi falò – Missiroli getta tra le fiamme pagine e segreti, in un gesto antico e liberatorio che dà spazio alla primavera e alla rinascita. Perché scrivere a mano, dopotutto, è anche questo: un modo per lasciare andare, e per iniziare di nuovo. Aggiungi ai preferiti