Pineider magazine

Scena uno.
Incontro di lavoro: una stretta di mano, una conversazione brillante, e poi quel micro-istante che decide se resteremo nella memoria dell’altro… o se ci dissolveremo, diventando l’ennesimo contatto ridotto a un nome.
In quel momento, un biglietto da visita ben studiato – e usato con intelligenza – pesa più di qualsiasi “ti scrivo su LinkedIn”.

Scena due.
La festa è finita, gli ospiti si congedano e i “grazie mille!” si sprecano mentre si rimettono i cappotti… Poi, a sorpresa, due giorni dopo arriva una busta: carta preziosa, due frasi ben scelte, parole vergate a mano con cura. Non è solo un ringraziamento: è un segno di presenza che resta, senza fare rumore, e rinsalda la relazione rendendola un po’ più speciale.

Viviamo un tempo velocissimo, connessi su mille canali. Eppure – ironia della sorte – proprio quando comunicare è così facile, finiamo per dedicarci poca attenzione.

Inviare un biglietto, offrire una business card con una stampa ben fatta, scrivere due righe a mano diventano allora gesti quasi rivoluzionari che, nel mondo del “tutto & subito”, parlano del desiderio di fare le cose con cura, prendendosi il tempo che serve. È lo stile di vita che Pineider coltiva da secoli: rallentare il gesto, scegliere con criterio, privilegiare l’autenticità sulla fretta.

Ma proprio perché la comunicazione scritta comme il faut è sempre meno frequente, l’idea di prendere carta e penna fa sorgere mille incertezze…

  • Come si scrivono gli indirizzi sulle buste?
  • Quando (e come) si porge il proprio biglietto da visita?
  • Si può scrivere un ringraziamento senza ricorrere a frasi fatte?
  • Sui biglietti personali va barrato il nome?
  • E la firma? Iniziali, solo nome o anche cognome?
  • Queste regole valgono anche per il business?

Questi sono solo alcuni dei dubbi più comuni.
Per risolverli, Pineider ha ideato con Italian Etiquette Society il workshop esperienziale Galateo dei Biglietti, svolto sabato 18 ottobre presso la boutique Pineider di Via Manzoni, Milano.

Nel corso dell’incontro, condotto da Elisa Motterle, si sono riscoperte le regole essenziali della corrispondenza. Si è visto come costruire un guardaroba di cartoleria adatto alle nostre esigenze, le differenze tra corrispondenza personale e professionale, e come trasformare un semplice biglietto di cortesia in uno strumento di comunicazione che lascia il segno.
È stata data occasione ai partecipanti di mettersi alla prova con esercitazioni pratiche per trasformare l’incertezza in sicurezza e il gesto in un’abitudine elegante.


Se vuoi che la tua comunicazione lavori per te anche quando non ci sei, inizia dai biglietti. La forma, qui, è sostanza.

Tieniti aggiornato sui prossimi appuntamenti per scoprire tutto ciò che sta dietro al mondo del galateo.