Nel mondo iperdigitale di oggi, c’è ancora chi sceglie la scrittura a mano come strumento di connessione profonda con se stesso. Emma Nolde, cantautrice italiana dalla voce intensa e dalla scrittura poetica, ci racconta il suo rapporto intimo con carta, penna e tempo.
Scrittura e ispirazione: tra diario e fogli sparsi
Emma confessa di non avere un’unica modalità per scrivere le sue canzoni. A volte usa il computer, altre volte il telefono, o persino fogli volanti. Ma è il diario il luogo speciale dove i pensieri, inizialmente confusi, trovano forma. “Il mio diario è il posto che abita i miei pensieri ancora disordinati,” racconta. È qui che germogliano le idee che, con il tempo, diventano canzoni.
Il legame tra scrittura e tempo
Per Emma, scrivere a mano è più di un gesto fisico: è un’esperienza terapeutica. “Quando scrivo sul diario succede qualcosa di magicamente terapeutico,” spiega. Il semplice atto di trasferire i pensieri su carta rende le preoccupazioni meno ingombranti, come un bicchiere d’acqua che disseta dopo una lunga attesa. E aggiunge: “Le nostre ansie sono quasi tutte legate al passare del tempo, e scrivere su carta lo rallenta tantissimo.”
La calligrafia: uno specchio dell’anima
Il modo in cui Emma scrive racconta molto di lei. “Scrivo in corsivo, piuttosto piccolo e spigoloso, non rotondo. Più cresco e più la mia calligrafia somiglia a quella di mio padre.” Questo dettaglio, a metà tra eredità e imitazione, è per lei significativo, tanto da renderla attenta alla calligrafia delle persone che la circondano. “Il modo in cui uno scrive nasconde informazioni importanti del proprio carattere,” dice, rivelando la sua curiosità nel poter osservare la scrittura di artisti che ammira.
Penna o matita? Una scelta definitiva
Quando si tratta di strumenti di scrittura, Emma non ha dubbi: la penna, rigorosamente nera e rigorosamente a roller o gel. “Mai a sfera,” precisa, dimostrando una consapevolezza che rispecchia il suo stile personale e la cura nei dettagli.
La scrittura come atto di resistenza
In un’epoca in cui il tempo sembra sempre più sfuggente, Emma Nolde ci invita a rallentare, a tornare alla carta, a lasciarci cullare dal ritmo del pensiero che si fa scrittura. La sua calligrafia, come la sua musica, è il riflesso di un’identità unica, che intreccia storie personali e universali.
Emma Nolde ci ricorda che scrivere a mano non è solo un gesto antico, ma un mezzo potente per trovare ordine nel caos, rallentare il tempo e raccontarsi con autenticità.