L’importanza della prima impressione
19 Novembre 2025C’è un istante preciso, nel momento in cui incontriamo qualcuno per la prima volta, che dura appena pochi secondi, e che però ha il potere di imprimere una direzione precisa a ciò che verrà dopo. È in quell’istante che decidiamo – anzi: più che decidere, sentiamo – se la persona di fronte a noi ci ispira fiducia, curiosità, simpatia… oppure al contrario, diffidenza e sospetto. Il potere cruciale della prima impressione è confermato da moltissime evidenze scientifiche: il nostro cervello è programmato per registrare in pochi secondi i segnali che riceve – lo sguardo, la voce, la postura – e trasformarli in una sorta di etichetta invisibile, che resta addosso a lungo. Vi è mai capitato di incontrare qualcuno e pensare “che antipatico!”… Salvo poi cambiare completamente idea dopo una conversazione piacevole? Oppure, vi è successo di avere un’ottima prima impressione da parte di qualcuno che però, in seguito, non ha mantenuto fede alle promesse? O ancora, quante volte vi è capitato di avere una “sensazione di pancia” incontrando qualcuno, alla quale forse avreste dovuto prestare più attenzione? Sono esperienze che tutti abbiamo toccato con mano: e ci confermano l’importanza delle delle dinamiche sottili della comunicazione umana, che agiscono prima ancora e ben oltre le parole. È proprio con questa consapevolezza che nasce il workshop esperienziale La prima impressione conta, sviluppato da Pineider con Italian Etiquette Society. e dedicato a chi desidera presentarsi al meglio, fin dal primo momento. Non con artifici o trucchetti, ma con la padronanza di quegli strumenti che rendono ogni incontro più naturale, sicuro ed elegante. La presentazione personale La prima impressione si costruisce in un battito di ciglia, ma si consolida nei minuti successivi: come ci presentiamo, come salutiamo, come introduciamo noi stessi e gli altri. Durante il workshop scopriremo perché la forma non è mai fine a se stessa, e come piccoli dettagli possano trasmettere autorevolezza o, al contrario, mettere a disagio. Impareremo che una buona presentazione non è un atto burocratico, ma il primo gesto di attenzione verso chi abbiamo davanti. Le regole delle presentazioni Incontreremo le regole del ranking e delle precedenze – spesso considerate complicate, ma in realtà semplici se guidate dal buon senso – e capiremo come usarle per valorizzare ogni interlocutore. Scopriremo perché aggiungere un dettaglio personale può trasformare due sconosciuti in potenziali complici di conversazione, e come cavarsela in quei momenti scomodi in cui un nome ci sfugge o la memoria fa cilecca. La stretta di mano Parleremo anche di un dei gesto tra i più universali: la stretta di mano. Un saluto che oggi diamo quasi per scontato, ma che porta con sé una storia millenaria e significati profondissimi. Non tutte le culture lo conoscono, ma nel mondo del business è diventato il codice di riconoscimento per eccellenza. Perché? Perché è l’unico contatto pelle a pelle che ci concediamo con persone che non fanno parte della nostra sfera intima. È un gesto che non trasmette solo informazioni – decisione, sicurezza, apertura – ma emozioni. E il nostro cervello lo registra come un’esperienza potentissima. Durante il workshop metteremo alla prova strette di mano diverse, capiremo come dosare forza e durata, e soprattutto scopriremo cosa comunichiamo senza accorgercene. Perché anche dietro un gesto apparentemente banale si nasconde un linguaggio silenzioso, che tutti comprendono. Come partecipare e Perché Il Workshop dedicato alla Prima Impressione si terrà nella mattinata di sabato 20 Settembre nella storica Boutique Pineider di Via Manzoni, a Milano. Per partecipare è necessario iscriversi, qui. Ma perché prendervi parte? Beh, perché allenare la prima impressione significa diventare memorabili, e regalarsi un vantaggio nelle relazioni personali e professionali. La differenza fra un incontro che scivola via e uno che apre possibilità nuove spesso si gioca proprio lì, in quelle prime interazioni. Per questo, la prima impressione conta, e imparare a gestirla con consapevolezza è un investimento che restituisce sempre più di quanto immaginiamo. Aggiungi ai preferiti
Appunti di Cioccolato: l’esperienza sensoriale firmata Amedei e Pineider
31 Ottobre 2025Ci sono incontri che nascono da un’affinità profonda, fatta di gesti lenti, di materie nobili e di un sapere che si tramanda nel tempo. Da questa condivisione di valori prende forma Appunti di Cioccolato, la nuova collaborazione tra Amedei e Pineider: due maison toscane unite dal culto dell’eccellenza e dalla stessa dedizione al dettaglio. Un oggetto da vivere, prima ancora che da possedere: una box in edizione limitata e numerata, disponibile in soli 500 pezzi, che custodisce una selezione di pregiato cioccolato Amedei e un notes Pineider realizzato in una raffinata tonalità marrone, ispirata alla fava di cacao. Dove il gusto diventa memoria Nell’incontro tra il cioccolato e la carta si cela una sorprendente armonia. Entrambi nascono da una materia prima — la fava di cacao per Amedei, il cotone per Pineider — e attraverso un processo lento e artigianale si trasformano in pura eccellenza. Appunti di Cioccolato celebra proprio questa comunanza: il valore del tempo, la cura per il gesto, la bellezza del fare. Il notebook, cuore simbolico della box, è il ponte ideale tra i due mondi. Le prime due pagine, realizzate in carta Flora — ottenuta dagli scarti delle bucce di cacao — raccontano le storie delle due maison. Le ultime due invitano invece a rallentare, ad assaporare e a lasciare traccia: una pagina per annotare le proprie “note di degustazione”, l’altra per fissare i ricordi del gusto. Con Appunti di Cioccolato, Amedei e Pineider rendono omaggio alla cultura toscana del saper fare, proponendo un oggetto che è dono, esperienza e racconto. Una sinergia virtuosa tra due eccellenze che condividono la stessa tensione verso la qualità e l’autenticità. SCOPRI DI PIÙ QUI Aggiungi ai preferiti
Galateo Contemporaneo: l’eleganza quotidiana secondo Pineider ed Elisa Motterle
11 Luglio 2025Una lettera scritta a mano. Una presentazione curata nei dettagli. Un invito formulato con attenzione. Sono gesti semplici, certo. Ma rivelano molto. Parlano di noi, del valore che attribuiamo agli altri, del modo in cui scegliamo di abitare il mondo. Con l’obiettivo di riscoprire la bellezza dei dettagli e riportare al centro della vita quotidiana il piacere della cura, Pineider inaugura un ciclo di workshop dedicati al galateo contemporaneo, in collaborazione con Italian Etiquette Society. A guidare questo viaggio nell’arte della buona maniera sarà Elisa Motterle, fondatrice di Italian Etiquette Society e autrice di Bon Ton Pop. Con il suo stile colto, ironico e accessibile, Elisa accompagnerà i partecipanti alla scoperta dei nuovi linguaggi dell’eleganza: dalla prima impressione alla corrispondenza, dal dress code alla business etiquette, ogni incontro sarà un’occasione per riflettere – con leggerezza – su ciò che ci definisce davvero. Dove e quando I workshop si terranno presso la boutique Pineider di Via Manzoni 12, a Milano, trasformata per l’occasione in uno spazio d’incontro, ispirazione e confronto. Il calendario si articola in sei appuntamenti, da settembre ad aprile, ognuno dedicato a un diverso aspetto del vivere con stile. Più che lezioni, esperienze: pratiche, coinvolgenti, attuali. Perché il galateo di oggi non è un insieme di regole rigide, ma una forma di consapevolezza. È attenzione, autenticità, presenza. Il valore dei dettagli Lo scorso 9 luglio, il progetto è stato ufficialmente presentato negli spazi della boutique Pineider in via Manzoni 12, con un evento riservato alla stampa e ad alcune personalità del mondo lifestyle, moda e cultura. Un pomeriggio all’insegna del dialogo e dell’ispirazione, dove parole come cortesia, eleganza e gesto sono tornate protagoniste. Concetti che da sempre definiscono l’universo Pineider, dove ogni carta, ogni penna, ogni oggetto è pensato per celebrare l’identità, la relazione, il valore del tempo. I workshop saranno proprio questo: occasioni per rallentare, osservare e riscoprire il potere dei dettagli, che – come la carta di Pineider – sanno raccontare più di mille parole. Per partecipare al prossimo workshop e scoprire il calendario completo degli incontri, CLICCA QUI Aggiungi ai preferiti
Pineider x Una Parola al Giorno: l’eleganza (quotidiana) della lingua
2 Luglio 2025Esistono parole che ci passano accanto ogni giorno, con discrezione. Parole che usiamo senza più pensarle, o che abbiamo dimenticato, ma che conservano una forza evocativa straordinaria. “Chirografo”, “vergare”, “taccuino”, “calligrafia”: termini che raccontano un mondo, quello della scrittura, in cui Pineider affonda le sue radici da oltre due secoli. È da questa affinità elettiva che nasce la collaborazione tra Pineider e “Una Parola al Giorno”, il podcast prodotto da Bonfire e unaparolaalgiorno.it, che ogni mattina accompagna migliaia di ascoltatori alla riscoperta della lingua italiana. Un progetto semplice nella forma e prezioso nel contenuto: ogni episodio, della durata di pochi minuti, si concentra su una singola parola, ne racconta l’etimologia, ne analizza le sfumature, ne svela usi dimenticati e significati sorprendenti. Non un esercizio di erudizione, ma un invito quotidiano ad ascoltare con più attenzione ciò che diciamo – e a scegliere con più cura le parole che usiamo. Fondata a Firenze nel 2010 da Giorgio Moretti e Massimo Frascati, Una Parola al Giorno è nata dal desiderio di restituire valore alla lingua come strumento di consapevolezza e bellezza. Con il tempo è diventata una vera e propria comunità di appassionati, un punto di riferimento per chi ama le parole e crede che possano migliorare il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con il mondo. L’incontro con Pineider è quasi naturale. Anche Pineider nasce a Firenze, ed è animata da una visione affine: custodire e rinnovare la cultura della scrittura a mano, del pensiero che si fa segno, dell’identità che si esprime attraverso lo stile. Insieme a Bonfire – agenzia narrativa specializzata nella produzione di contenuti audio e video ad impatto sociale – il podcast dedicherà una serie di puntate a parole che incarnano l’universo Pineider: termini che evocano la carta, la scrittura, l’atto di comunicare con cura. Una sinergia che unisce voce e gesto, suono e segno, in un progetto che vuole celebrare il potere della parola. Perché scrivere – come parlare – è prima di tutto un atto di attenzione. E il lessico, come la calligrafia, è una forma di eleganza. Aggiungi ai preferiti
Alessandro Piperno: la scrittura come destino e ossessione
13 Maggio 2025Scrittore, saggista e critico letterario, Alessandro Piperno è una delle voci più autorevoli della narrativa italiana contemporanea. Vincitore del Premio Strega e direttore editoriale dei Meridiani Mondadori, ha fatto della letteratura una forma di esplorazione intima e analitica, tra rigore stilistico e passione per il dettaglio. Nei corsi di scrittura dell’Accademia Molly Bloom – ospitati nella nostra boutique di Milano – Piperno condivide la sua esperienza di romanziere, portando in aula la complessità della creazione narrativa e l’amore per i grandi classici. In questa conversazione, ci racconta Tolstoj, la bellezza dell’“oggetto libro” e il feticismo della carta, tra memorie personali e riflessioni sul senso profondo della lettura. Qual è il tuo contributo in questo corso di narrativa? Il mio tentativo è quello di illustrare alle persone che mi ascolteranno le difficoltà che incontra uno scrittore ogni volta che deve allestire un romanzo pieno di personaggi. Per fare questo sfrutterò quello che molti, tra cui il sottoscritto, considerano forse il romanzo più bello mai scritto: Anna Karenina di Tolstoj. In quel libro ci sono tre coppie di personaggi e Tolstoj organizza quasi una sorta di danza assolutamente affascinante, attraverso la quale riesce a presentare l’uno e l’altro senza nessun calo di energia. È quasi una forma miracolosa. E questo lo fa attraverso un gioco di sguardi, un gioco di occhi: ciascun personaggio viene introdotto da un personaggio che noi conosciamo già. Questo dà un senso di incredibile naturalezza. Ecco, questa dovrebbe essere la mia lezione oggi. E qual è il motivo per cui sei così innamorato di questo romanzo? Perché credo sia uno dei vertici della narrativa mondiale. Ha tutti gli ingredienti giusti di un romanzo tragico. È pieno di colpi di genio, ma il primo è che Anna Karenina è un romanzo tragico che inizia con un tono da commedia, in qualche modo. E poi, pian piano, quando abbiamo finalmente tutti i personaggi allestiti, vediamo affacciarsi sullo sfondo due storie d’amore completamente antitetiche. Una è la storia di passione tra Anna e Vronskij. L’altra è la storia più virtuosa, più autenticamente romantica per Tolstoj, tra Levin e Kitty. Da questo punto di vista è un romanzo “mozartiano”: non c’è un solo passo di noia, è tutto di una ricchezza, di una freschezza straordinarie. E poi c’è una tecnica narrativa che nel Novecento avrà enorme successo: Tolstoj la inventa senza saperlo. È lo stream of consciousness, che troviamo prima del suicidio di Anna. Lei inizia a pensare, e Tolstoj ci squaderna i suoi pensieri, confusi, pieni di frammenti, di associazioni. Senza dargli un nome, Tolstoj inventa una tecnica che segnerà la letteratura modernista del secolo successivo. Come direttore editoriale dei Meridiani Mondadori, quanto ritieni importante l’“oggetto libro”, la carta, la matericità della lettura? Quando ho accettato questo incarico, mi sono ripromesso una cosa: non dimenticare mai che i libri sono oggetti di piacere, e come tali vanno trattati. Un libro deve essere bello, comodo. Parlo proprio dell’oggetto. E ciò che c’è dentro deve essere, al massimo, elegante. L’idea che un capolavoro dell’umanità venga commentato in modo troppo tecnico mi disturba abbastanza. Credo che, quando pubblichi un classico, dovresti sostenerlo con un apparato paratestuale che sia – se non altrettanto – almeno molto elegante. C’è un tipo di carta che ami particolarmente? I Meridiani hanno una carta famosissima: la carta “bibbia”, sottilissima, molto preziosa, che dà una sensazione vagamente ieratica. Come se fosse un vangelo, o una Bibbia di quelle che si trovano nei motel americani. Devo dire che, per molto tempo, ho avuto la tentazione di leggere in digitale – cosa che, per lavoro, faccio ancora. Ma ho la sensazione, e non so spiegare da cosa dipenda, che leggere un romanzo, o anche una raccolta di poesie, su uno strumento diverso dal libro cartaceo sia un’esperienza mutilata. È interessante come, in fondo, il libro sia uno strumento antico ma non obsoleto. Hanno provato in tutti i modi a ucciderlo, e invece è ancora lì. E posso dire, dalla mia esperienza editoriale, che nei ragazzi di oggi c’è un interesse fortissimo per il libro come oggetto. C’è un feticismo autentico, che nella mia generazione non esisteva. Aggiungi ai preferiti
Pineider per la Fondazione Paola Marella: un gesto d’amore, “A cura di Paola”
12 Maggio 2025Dal 9 all’11 maggio, Pineider parteciperà alla prima edizione di “A cura di Paola”, un evento charity dedicato alla memoria di Paola Marella, architetto e volto televisivo che con grazia, passione e senso estetico ha lasciato un segno nel cuore di molti. La manifestazione, che si terrà nella cornice suggestiva del Salone dei Tessuti di Milano, è nata con l’obiettivo di sostenere la neonata Fondazione Paola Marella, creata per offrire un supporto concreto a chi affronta la difficile diagnosi di un tumore al pancreas – la stessa malattia che ha colpito Paola, scomparsa prematuramente nel settembre scorso. Pineider, tra i brand protagonisti per l’iniziativa, ha scelto di esserci con il cuore. Per l’occasione abbiamo donato alcuni prodotti del nostro universo, scelti con particolare cura per riflettere il gusto e l’eleganza che Paola amava: oggetti che parlano di stile senza tempo, attenzione al dettaglio e passione per la bellezza autentica. Ogni articolo – così come ogni opera d’arte e ogni creazione presente all’evento – è stato pensato per raccontare qualcosa di lei, per ispirare un gesto di solidarietà che parte dal bello e arriva al bene. Il nome dell’evento, “A cura di Paola”, non è casuale: racchiude in sé il doppio significato di una selezione che sembra portare la sua firma e di un’iniziativa che si prende cura degli altri, proprio come lei ha fatto per tutta la vita. Tutti i proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione, contribuendo a finanziare un importante progetto in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele e la sua Pancreas Unit, diretta dal professor Reni e dal professor Falconi: un programma di aggiornamento per oncologi dedicato a una delle sfide più complesse della medicina contemporanea. Essere parte di questo evento per noi significa molto: è un tributo alla memoria di una donna straordinaria e un’occasione per fare la differenza, attraverso ciò che sappiamo fare meglio — dare forma al valore delle cose. Aggiungi ai preferiti
Pineider presenta BURN AFTER READING: il junk journal diventa arte
17 Aprile 2025Arte e artigianato si incontrano a Milano All’interno della boutique Pineider in Via Manzoni 12, prende vita BURN AFTER READING, la nuova installazione firmata Yansu Wang. Un progetto che fonde l’eleganza senza tempo di Pineider con l’arte sperimentale dei junk journal, dando vita a qualcosa di davvero unico. Un dialogo creativo tra tradizione e sperimentazione Yansu Wang, artista cinese affascinata dalla cultura italiana e dalla carta, espone una selezione di libri pop-up della serie IT’S ALL PAPERWORK, frutto della collaborazione con Pineider. I suoi junk journal, realizzati con materiali riciclati come scontrini, biglietti e frammenti del quotidiano, trovano nei quaderni Pineider il supporto ideale per raccontare storie intime, autentiche e fuori dagli schemi. Un’installazione da vedere (e da vivere) Le opere saranno in esposizione fino alla fine del mese: un’occasione per scoprire l’incontro tra eccellenza artigianale e linguaggio contemporaneo, ma anche per acquistare uno dei pezzi unici esposti. Il ricavato Pineider sarà interamente devoluto in beneficenza. E non finisce qui… In chiusura dell’installazione, sarà possibile partecipare a un workshop esclusivo per imparare a realizzare il tuo junk journal pop-up, guidati direttamente dallo spirito creativo del progetto. Vieni a trovarci in boutique e lasciati ispirare da un nuovo modo di raccontare, attraverso la carta. Scopri di più sul nostro sito o seguici sui social per tutti gli aggiornamenti. Aggiungi ai preferiti
Idee regalo per la festa del Papà
19 Marzo 2025Caro papà, ti scrivo… La Festa del Papà è l’occasione perfetta per celebrare l’affetto dei padri con un dono che sia all’altezza del loro stile e della loro personalità. Pineider, con la sua tradizione di eccellenza artigianale, offre una selezione di regali esclusivi, perfetti per ogni papà che ama l’eleganza e la qualità. Ecco 10 idee per sorprenderlo con classe accompagnate da 10 citazioni per rendere eterno questo pensiero. 1. Penna Stilografica Avatar Un classico senza tempo: la penna stilografica Avatar UR combina design raffinato e prestazioni impeccabili. Perfetta per il papà che ama scrivere con stile e lasciare un segno indelebile. “Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno”. (Fëdor Dostoevskij) 2. Set Ceralacca Personalizzato Per il papà che apprezza la scrittura tradizionale, un set di cancelleria personalizzato Pineider è un regalo che unisce eleganza e praticità, ideale per lettere, appunti e corrispondenze speciali. “A volte penso che mio padre sia una fisarmonica. Quando lui mi guarda e sorride e respira, sento le note”. (Markus Zusak) 3. Notebook in Pelle Un compagno perfetto per annotare pensieri, idee e appuntamenti. Realizzato in pelle pregiata, il taccuino Pineider è un accessorio sofisticato che ogni papà amerà portare con sé. “Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre”. (Gabriel Garcia Marquez) 4. Portacarte Compatto, elegante e funzionale: il portacarte in pelle Pineider è un accessorio essenziale per il papà che ama avere sempre con sé il necessario senza rinunciare allo stile. “Le lacrime e le paure di un padre sono invisibili, il suo amore è silenzioso, ma la sua cura e protezione rimangono come un sostegno forte per tutta la vita”. (Ama H. Vanniarachchy) 5. Set da Scrivania Per dare un tocco di classe allo spazio di lavoro, un set da scrivania in pelle Pineider è il regalo perfetto. Include sottomano, portalettere e accessori di lusso per un ufficio impeccabile. “Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani”. (Reed Markham) 6. Porta Passaporto Per il papà che ama viaggiare, un porta passaporto in pelle è l’accessorio ideale per unire praticità ed eleganza nei suoi spostamenti. “Tutti i miei amici sono preoccupati di diventare come il loro padre. Io sono preoccupato di non diventarlo”. (Dan Zevin) 7. Penna Roller Se ama le penne ma preferisce la praticità di una roller, Pineider offre un mondo di alternative alla stilografica, garantendo un’esperienza di scrittura fluida e raffinata. “Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me estraneo, per te stesso egualmente t’amerei”. (Camillo Sbarbaro) 8. Cofanetto con Inchiostro e Carta da Lettera Un regalo perfetto per il papà amante della scrittura a mano: un cofanetto con inchiostro e pennino di qualità accompagnato da carta da lettera pregiata per rendere ogni messaggio un’opera d’arte. “Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta”. (Fabrizio Caramagna) 9. Agenda in Pelle Un accessorio elegante e funzionale per il papà che ama pianificare e organizzare i suoi impegni con classe. L’agenda in pelle Pineider combina artigianalità e utilità. “Quando hai bisogno di una vera comprensione, quando hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te, quando hai bisogno di qualcuno che ti guidi… Un padre è sempre lì”. (Thomas J. Langley) 10. Portachiavi in Pelle Personalizzato Un piccolo dettaglio che fa la differenza: il portachiavi in pelle personalizzato con le iniziali del papà è un regalo raffinato e unico, che lo accompagnerà ogni giorno. “La luce dei padri vale sette volte la luce”. (Proverbio giapponese) Per questo Festa del Papà, scegli un regalo che rappresenti davvero la tua gratitudine e il tuo affetto. L’intramontabile artigianalità di Pineider garantisce che ogni dettaglio parli di eleganza, tradizione e cura proprio come l’amore di un padre. Aggiungi ai preferiti
Francesco Mandelli x Pineider
3 Marzo 2025Le cartoline Pineider di Francesco Mandelli Attore, regista, comico, musicista: Francesco Mandelli è un artista poliedrico, abituato a esprimersi attraverso linguaggi diversi. Ma c’è una passione più intima e recente che ha deciso di condividere con il mondo: il disegno. Per raccontarla agli amici, ha scelto un gesto semplice ma significativo, regalandosi un set di cartoline personalizzate con un suo soggetto, pronte per essere spedite. Francesco, come è nato il tuo amore per il disegno? «Tutto è iniziato con mia figlia. Crescendo, si è innamorata dei pastelli a cera, e guardandola disegnare mi dicevo: sarebbe incredibile recuperare quella spontaneità, quella capacità di tracciare segni senza preoccuparsi di giudizi esterni. Lo fai e basta, e quello che esce è l’immagine più pura di ciò che hai in testa in quel momento». Ti sei lasciato influenzare da qualche artista contemporaneo in particolare? Oltre a mia figlia, un’altra grande ispirazione è stata Adam Green, amico carissimo e artista eclettico. Durante un tour insieme lo osservavo disegnare in modo istintivo, quasi musicale. Con i pastelli riusciva a rendere un suono in un’immagine: era come se lo sentissi prima ancora di vederlo. La sua libertà nel creare, senza schemi o regole, mi ha influenzato profondamente». Cosa raccontano i tuoi disegni? «La Formula Uno e gli elementi grafici della sua simbologia sono un tema ricorrente. Da bambino, all’inizio di ogni stagione, compravo Formula Sprint e ricopiavo le livree della Ferrari e dei suoi sponsor, affascinato dai colori e dalle grafiche. Oggi riprendo quell’immaginario, ma lo distorco, come se lo avessi mandato in overdrive, creando immagini cariche di energia». Quale classico ti ha più segnato? «Anche nella pittura, come nella musica, cerco ispirazione negli artisti che ammiro. Basquiat è un riferimento evidente, al punto che, con molta umiltà, mi sono definito il Non-Basquiat, un modo per dichiarare apertamente la mia ispirazione». Disegni su carta Pineider, Fiorenza avorio. Come mai questa scelta? «Cercavo una carta di qualità che rendesse il disegno un’esperienza sensoriale. Uso fogli A4 ruvidi, perfetti per il pastello: il colore viene assorbito in modo splendido e, stratificando, la superficie diventa liscia, quasi vellutata. È un piacere non solo visivo, ma anche tattile». Aggiungi ai preferiti
IT’S ALL PAPERWORK: le opere di Yansu Wang in collaborazione con Pineider
28 Gennaio 2025Quando l’artista cinese Yansu Wang si trasferì in Italia nel 2015, ricevette in dono un taccuino con una mappa di Milano. Quel gesto apparentemente semplice fu l’inizio di un viaggio creativo. Utilizzando materiali riciclati come scontrini, biglietti del cinema, brochure e persino incarti di caramelle, Yansu iniziò a creare un “Junk Journal” personale, documentando la sua vita quotidiana attraverso il collage. Ora, il suo lavoro è esposto fino al 16 marzo presso N.51 a Milano (Viale Emilio Caldara 51), dove si possono ammirare una selezione dei suoi vivaci libri pop-up, insieme a nuove opere realizzate in collaborazione con Pineider. Il celebre marchio di cartoleria, noto per la qualità dei suoi materiali, ha fornito le carte e i taccuini di pregio che hanno dato vita alle ultime creazioni di Yansu. Un incontro tra cultura e storia Il collage è spesso associato ai movimenti artistici del XX secolo, come il Cubismo, il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo e la Pop Art. Tuttavia, le opere di Yansu attingono a una tradizione meno conosciuta ma altrettanto ricca del suo paese d’origine, la Cina. Qui la carta, inventata intorno al 200 a.C., è stata per secoli un mezzo di espressione artistica, diventando già dal X secolo uno strumento creativo diffuso anche in Giappone. L’esposizione rende omaggio in particolare alla tradizione del Bapo, o “Otto Frammenti”, una tecnica di collage emersa a metà Ottocento in Cina. Le composizioni Bapo accostano elementi strappati, bruciati o frammentati, come testi calligrafici, iscrizioni e lettere deteriorate, per decostruire simboli culturali e stimolare la riflessione. Questo stile artistico, ricco di simbolismi, invita lo spettatore a scoprire significati nascosti, aforismi e giochi di parole intrecciati nei suoi strati. Riscoprire narrazioni dimenticate La tradizione del Bapo è stata riportata alla ribalta nel 2017 grazie a una mostra presso il Museum of Fine Arts di Boston, curata da Nancy Berliner, che ha definito questa tecnica “una forma d’arte storica e radicalmente moderna che non era mai stata documentata”. Le opere attuali di Yansu Wang si ispirano proprio a questa tradizione, sperimentando tecniche Bapo per reinterpretare il proprio archivio visivo. Unendo la maestria artigianale di Pineider al suo linguaggio artistico, Yansu Wang crea un ponte tra mondi culturali e storici, realizzando opere che sono allo stesso tempo profondamente personali e universalmente significative. I suoi lavori esplorano la giustapposizione di parole, simboli e significati, offrendo una prospettiva moderna su un’arte senza tempo. Un invito a scoprire IT’S ALL PAPERWORK non è solo una mostra, ma un invito a riflettere sulle narrazioni nascoste nel quotidiano e a esplorare come le tradizioni possano trovare nuova vita nell’arte contemporanea. Che siate attratti dalla maestria artigianale dei materiali Pineider o dalla ricca storia culturale che anima i collage di Yansu, questa esposizione promette un viaggio stimolante attraverso il tempo, la memoria e la creatività. Visitate N.51 a Milano entro il 16 marzo per vivere questo straordinario dialogo artistico. Aggiungi ai preferiti