Alessandro Piperno: la scrittura come destino e ossessione

13 Maggio 2025

Scrittore, saggista e critico letterario, Alessandro Piperno è una delle voci più autorevoli della narrativa italiana contemporanea. Vincitore del Premio Strega e direttore editoriale dei Meridiani Mondadori, ha fatto della letteratura una forma di esplorazione intima e analitica, tra rigore stilistico e passione per il dettaglio. Nei corsi di scrittura dell’Accademia Molly Bloom – ospitati nella nostra boutique di Milano – Piperno condivide la sua esperienza di romanziere, portando in aula la complessità della creazione narrativa e l’amore per i grandi classici. In questa conversazione, ci racconta Tolstoj, la bellezza dell’“oggetto libro” e il feticismo della carta, tra memorie personali e riflessioni sul senso profondo della lettura. Qual è il tuo contributo in questo corso di narrativa? Il mio tentativo è quello di illustrare alle persone che mi ascolteranno le difficoltà che incontra uno scrittore ogni volta che deve allestire un romanzo pieno di personaggi. Per fare questo sfrutterò quello che molti, tra cui il sottoscritto, considerano forse il romanzo più bello mai scritto: Anna Karenina di Tolstoj. In quel libro ci sono tre coppie di personaggi e Tolstoj organizza quasi una sorta di danza assolutamente affascinante, attraverso la quale riesce a presentare l’uno e l’altro senza nessun calo di energia. È quasi una forma miracolosa. E questo lo fa attraverso un gioco di sguardi, un gioco di occhi: ciascun personaggio viene introdotto da un personaggio che noi conosciamo già. Questo dà un senso di incredibile naturalezza. Ecco, questa dovrebbe essere la mia lezione oggi. E qual è il motivo per cui sei così innamorato di questo romanzo? Perché credo sia uno dei vertici della narrativa mondiale. Ha tutti gli ingredienti giusti di un romanzo tragico. È pieno di colpi di genio, ma il primo è che Anna Karenina è un romanzo tragico che inizia con un tono da commedia, in qualche modo. E poi, pian piano, quando abbiamo finalmente tutti i personaggi allestiti, vediamo affacciarsi sullo sfondo due storie d’amore completamente antitetiche. Una è la storia di passione tra Anna e Vronskij. L’altra è la storia più virtuosa, più autenticamente romantica per Tolstoj, tra Levin e Kitty. Da questo punto di vista è un romanzo “mozartiano”: non c’è un solo passo di noia, è tutto di una ricchezza, di una freschezza straordinarie. E poi c’è una tecnica narrativa che nel Novecento avrà enorme successo: Tolstoj la inventa senza saperlo. È lo stream of consciousness, che troviamo prima del suicidio di Anna. Lei inizia a pensare, e Tolstoj ci squaderna i suoi pensieri, confusi, pieni di frammenti, di associazioni. Senza dargli un nome, Tolstoj inventa una tecnica che segnerà la letteratura modernista del secolo successivo. Come direttore editoriale dei Meridiani Mondadori, quanto ritieni importante l’“oggetto libro”, la carta, la matericità della lettura? Quando ho accettato questo incarico, mi sono ripromesso una cosa: non dimenticare mai che i libri sono oggetti di piacere, e come tali vanno trattati. Un libro deve essere bello, comodo. Parlo proprio dell’oggetto. E ciò che c’è dentro deve essere, al massimo, elegante. L’idea che un capolavoro dell’umanità venga commentato in modo troppo tecnico mi disturba abbastanza. Credo che, quando pubblichi un classico, dovresti sostenerlo con un apparato paratestuale che sia – se non altrettanto – almeno molto elegante. C’è un tipo di carta che ami particolarmente? I Meridiani hanno una carta famosissima: la carta “bibbia”, sottilissima, molto preziosa, che dà una sensazione vagamente ieratica. Come se fosse un vangelo, o una Bibbia di quelle che si trovano nei motel americani. Devo dire che, per molto tempo, ho avuto la tentazione di leggere in digitale – cosa che, per lavoro, faccio ancora. Ma ho la sensazione, e non so spiegare da cosa dipenda, che leggere un romanzo, o anche una raccolta di poesie, su uno strumento diverso dal libro cartaceo sia un’esperienza mutilata. È interessante come, in fondo, il libro sia uno strumento antico ma non obsoleto. Hanno provato in tutti i modi a ucciderlo, e invece è ancora lì. E posso dire, dalla mia esperienza editoriale, che nei ragazzi di oggi c’è un interesse fortissimo per il libro come oggetto. C’è un feticismo autentico, che nella mia generazione non esisteva. Aggiungi ai preferiti

Pineider per la Fondazione Paola Marella: un gesto d’amore, “A cura di Paola”

12 Maggio 2025

Dal 9 all’11 maggio, Pineider parteciperà alla prima edizione di “A cura di Paola”, un evento charity dedicato alla memoria di Paola Marella, architetto e volto televisivo che con grazia, passione e senso estetico ha lasciato un segno nel cuore di molti. La manifestazione, che si terrà nella cornice suggestiva del Salone dei Tessuti di Milano, è nata con l’obiettivo di sostenere la neonata Fondazione Paola Marella, creata per offrire un supporto concreto a chi affronta la difficile diagnosi di un tumore al pancreas – la stessa malattia che ha colpito Paola, scomparsa prematuramente nel settembre scorso. Pineider, tra i brand protagonisti per l’iniziativa, ha scelto di esserci con il cuore. Per l’occasione abbiamo donato alcuni prodotti del nostro universo, scelti con particolare cura per riflettere il gusto e l’eleganza che Paola amava: oggetti che parlano di stile senza tempo, attenzione al dettaglio e passione per la bellezza autentica. Ogni articolo – così come ogni opera d’arte e ogni creazione presente all’evento – è stato pensato per raccontare qualcosa di lei, per ispirare un gesto di solidarietà che parte dal bello e arriva al bene. Il nome dell’evento, “A cura di Paola”, non è casuale: racchiude in sé il doppio significato di una selezione che sembra portare la sua firma e di un’iniziativa che si prende cura degli altri, proprio come lei ha fatto per tutta la vita. Tutti i proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione, contribuendo a finanziare un importante progetto in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele e la sua Pancreas Unit, diretta dal professor Reni e dal professor Falconi: un programma di aggiornamento per oncologi dedicato a una delle sfide più complesse della medicina contemporanea. Essere parte di questo evento per noi significa molto: è un tributo alla memoria di una donna straordinaria e un’occasione per fare la differenza, attraverso ciò che sappiamo fare meglio — dare forma al valore delle cose. Aggiungi ai preferiti

Pineider presenta BURN AFTER READING: il junk journal diventa arte

17 Aprile 2025

Arte e artigianato si incontrano a Milano All’interno della boutique Pineider in Via Manzoni 12, prende vita BURN AFTER READING, la nuova installazione firmata Yansu Wang. Un progetto che fonde l’eleganza senza tempo di Pineider con l’arte sperimentale dei junk journal, dando vita a qualcosa di davvero unico. Un dialogo creativo tra tradizione e sperimentazione Yansu Wang, artista cinese affascinata dalla cultura italiana e dalla carta, espone una selezione di libri pop-up della serie IT’S ALL PAPERWORK, frutto della collaborazione con Pineider. I suoi junk journal, realizzati con materiali riciclati come scontrini, biglietti e frammenti del quotidiano, trovano nei quaderni Pineider il supporto ideale per raccontare storie intime, autentiche e fuori dagli schemi. Un’installazione da vedere (e da vivere) Le opere saranno in esposizione fino alla fine del mese: un’occasione per scoprire l’incontro tra eccellenza artigianale e linguaggio contemporaneo, ma anche per acquistare uno dei pezzi unici esposti. Il ricavato Pineider sarà interamente devoluto in beneficenza. E non finisce qui… In chiusura dell’installazione, sarà possibile partecipare a un workshop esclusivo per imparare a realizzare il tuo junk journal pop-up, guidati direttamente dallo spirito creativo del progetto. Vieni a trovarci in boutique e lasciati ispirare da un nuovo modo di raccontare, attraverso la carta. Scopri di più sul nostro sito o seguici sui social per tutti gli aggiornamenti. Aggiungi ai preferiti

Idee regalo per la festa del Papà

19 Marzo 2025

Caro papà, ti scrivo… La Festa del Papà è l’occasione perfetta per celebrare l’affetto dei padri con un dono che sia all’altezza del loro stile e della loro personalità. Pineider, con la sua tradizione di eccellenza artigianale, offre una selezione di regali esclusivi, perfetti per ogni papà che ama l’eleganza e la qualità. Ecco 10 idee per sorprenderlo con classe accompagnate da 10 citazioni per rendere eterno questo pensiero. 1. Penna Stilografica Avatar Un classico senza tempo: la penna stilografica Avatar UR combina design raffinato e prestazioni impeccabili. Perfetta per il papà che ama scrivere con stile e lasciare un segno indelebile. “Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno”. (Fëdor Dostoevskij) 2. Set Ceralacca Personalizzato Per il papà che apprezza la scrittura tradizionale, un set di cancelleria personalizzato Pineider è un regalo che unisce eleganza e praticità, ideale per lettere, appunti e corrispondenze speciali. “A volte penso che mio padre sia una fisarmonica. Quando lui mi guarda e sorride e respira, sento le note”. (Markus Zusak) 3. Notebook in Pelle Un compagno perfetto per annotare pensieri, idee e appuntamenti. Realizzato in pelle pregiata, il taccuino Pineider è un accessorio sofisticato che ogni papà amerà portare con sé. “Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre”. (Gabriel Garcia Marquez) 4. Portacarte Compatto, elegante e funzionale: il portacarte in pelle Pineider è un accessorio essenziale per il papà che ama avere sempre con sé il necessario senza rinunciare allo stile. “Le lacrime e le paure di un padre sono invisibili, il suo amore è silenzioso, ma la sua cura e protezione rimangono come un sostegno forte per tutta la vita”. (Ama H. Vanniarachchy) 5. Set da Scrivania Per dare un tocco di classe allo spazio di lavoro, un set da scrivania in pelle Pineider è il regalo perfetto. Include sottomano, portalettere e accessori di lusso per un ufficio impeccabile. “Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani”. (Reed Markham) 6. Porta Passaporto Per il papà che ama viaggiare, un porta passaporto in pelle è l’accessorio ideale per unire praticità ed eleganza nei suoi spostamenti. “Tutti i miei amici sono preoccupati di diventare come il loro padre. Io sono preoccupato di non diventarlo”. (Dan Zevin) 7. Penna Roller Se ama le penne ma preferisce la praticità di una roller, Pineider offre un mondo di alternative alla stilografica, garantendo un’esperienza di scrittura fluida e raffinata. “Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me estraneo, per te stesso egualmente t’amerei”. (Camillo Sbarbaro) 8. Cofanetto con Inchiostro e Carta da Lettera Un regalo perfetto per il papà amante della scrittura a mano: un cofanetto con inchiostro e pennino di qualità accompagnato da carta da lettera pregiata per rendere ogni messaggio un’opera d’arte. “Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta”. (Fabrizio Caramagna) 9. Agenda in Pelle Un accessorio elegante e funzionale per il papà che ama pianificare e organizzare i suoi impegni con classe. L’agenda in pelle Pineider combina artigianalità e utilità. “Quando hai bisogno di una vera comprensione, quando hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te, quando hai bisogno di qualcuno che ti guidi… Un padre è sempre lì”. (Thomas J. Langley) 10. Portachiavi in Pelle Personalizzato Un piccolo dettaglio che fa la differenza: il portachiavi in pelle personalizzato con le iniziali del papà è un regalo raffinato e unico, che lo accompagnerà ogni giorno. “La luce dei padri vale sette volte la luce”. (Proverbio giapponese) Per questo Festa del Papà, scegli un regalo che rappresenti davvero la tua gratitudine e il tuo affetto. L’intramontabile artigianalità di Pineider garantisce che ogni dettaglio parli di eleganza, tradizione e cura proprio come l’amore di un padre. Aggiungi ai preferiti

Francesco Mandelli x Pineider

3 Marzo 2025

Le cartoline Pineider di Francesco Mandelli Attore, regista, comico, musicista: Francesco Mandelli è un artista poliedrico, abituato a esprimersi attraverso linguaggi diversi. Ma c’è una passione più intima e recente che ha deciso di condividere con il mondo: il disegno. Per raccontarla agli amici, ha scelto un gesto semplice ma significativo, regalandosi un set di cartoline personalizzate con un suo soggetto, pronte per essere spedite. Francesco, come è nato il tuo amore per il disegno? «Tutto è iniziato con mia figlia. Crescendo, si è innamorata dei pastelli a cera, e guardandola disegnare mi dicevo: sarebbe incredibile recuperare quella spontaneità, quella capacità di tracciare segni senza preoccuparsi di giudizi esterni. Lo fai e basta, e quello che esce è l’immagine più pura di ciò che hai in testa in quel momento». Ti sei lasciato influenzare da qualche artista contemporaneo in particolare? Oltre a mia figlia, un’altra grande ispirazione è stata Adam Green, amico carissimo e artista eclettico. Durante un tour insieme lo osservavo disegnare in modo istintivo, quasi musicale. Con i pastelli riusciva a rendere un suono in un’immagine: era come se lo sentissi prima ancora di vederlo. La sua libertà nel creare, senza schemi o regole, mi ha influenzato profondamente». Cosa raccontano i tuoi disegni? «La Formula Uno e gli elementi grafici della sua simbologia sono un tema ricorrente. Da bambino, all’inizio di ogni stagione, compravo Formula Sprint e ricopiavo le livree della Ferrari e dei suoi sponsor, affascinato dai colori e dalle grafiche. Oggi riprendo quell’immaginario, ma lo distorco, come se lo avessi mandato in overdrive, creando immagini cariche di energia». Quale classico ti ha più segnato? «Anche nella pittura, come nella musica, cerco ispirazione negli artisti che ammiro. Basquiat è un riferimento evidente, al punto che, con molta umiltà, mi sono definito il Non-Basquiat, un modo per dichiarare apertamente la mia ispirazione». Disegni su carta Pineider, Fiorenza avorio. Come mai questa scelta? «Cercavo una carta di qualità che rendesse il disegno un’esperienza sensoriale. Uso fogli A4 ruvidi, perfetti per il pastello: il colore viene assorbito in modo splendido e, stratificando, la superficie diventa liscia, quasi vellutata. È un piacere non solo visivo, ma anche tattile». Aggiungi ai preferiti

IT’S ALL PAPERWORK: le opere di Yansu Wang in collaborazione con Pineider

28 Gennaio 2025

Quando l’artista cinese Yansu Wang si trasferì in Italia nel 2015, ricevette in dono un taccuino con una mappa di Milano. Quel gesto apparentemente semplice fu l’inizio di un viaggio creativo. Utilizzando materiali riciclati come scontrini, biglietti del cinema, brochure e persino incarti di caramelle, Yansu iniziò a creare un “Junk Journal” personale, documentando la sua vita quotidiana attraverso il collage. Ora, il suo lavoro è esposto fino al 16 marzo presso N.51 a Milano (Viale Emilio Caldara 51), dove si possono ammirare una selezione dei suoi vivaci libri pop-up, insieme a nuove opere realizzate in collaborazione con Pineider. Il celebre marchio di cartoleria, noto per la qualità dei suoi materiali, ha fornito le carte e i taccuini di pregio che hanno dato vita alle ultime creazioni di Yansu. Un incontro tra cultura e storia Il collage è spesso associato ai movimenti artistici del XX secolo, come il Cubismo, il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo e la Pop Art. Tuttavia, le opere di Yansu attingono a una tradizione meno conosciuta ma altrettanto ricca del suo paese d’origine, la Cina. Qui la carta, inventata intorno al 200 a.C., è stata per secoli un mezzo di espressione artistica, diventando già dal X secolo uno strumento creativo diffuso anche in Giappone. L’esposizione rende omaggio in particolare alla tradizione del Bapo, o “Otto Frammenti”, una tecnica di collage emersa a metà Ottocento in Cina. Le composizioni Bapo accostano elementi strappati, bruciati o frammentati, come testi calligrafici, iscrizioni e lettere deteriorate, per decostruire simboli culturali e stimolare la riflessione. Questo stile artistico, ricco di simbolismi, invita lo spettatore a scoprire significati nascosti, aforismi e giochi di parole intrecciati nei suoi strati. Riscoprire narrazioni dimenticate La tradizione del Bapo è stata riportata alla ribalta nel 2017 grazie a una mostra presso il Museum of Fine Arts di Boston, curata da Nancy Berliner, che ha definito questa tecnica “una forma d’arte storica e radicalmente moderna che non era mai stata documentata”. Le opere attuali di Yansu Wang si ispirano proprio a questa tradizione, sperimentando tecniche Bapo per reinterpretare il proprio archivio visivo. Unendo la maestria artigianale di Pineider al suo linguaggio artistico, Yansu Wang crea un ponte tra mondi culturali e storici, realizzando opere che sono allo stesso tempo profondamente personali e universalmente significative. I suoi lavori esplorano la giustapposizione di parole, simboli e significati, offrendo una prospettiva moderna su un’arte senza tempo. Un invito a scoprire IT’S ALL PAPERWORK non è solo una mostra, ma un invito a riflettere sulle narrazioni nascoste nel quotidiano e a esplorare come le tradizioni possano trovare nuova vita nell’arte contemporanea. Che siate attratti dalla maestria artigianale dei materiali Pineider o dalla ricca storia culturale che anima i collage di Yansu, questa esposizione promette un viaggio stimolante attraverso il tempo, la memoria e la creatività. Visitate N.51 a Milano entro il 16 marzo per vivere questo straordinario dialogo artistico. Aggiungi ai preferiti

La minuscola cancelleresca: scrittura di Coluccio Salutati, Petrarca e Boccaccio

23 Ottobre 2024

Si usa il termine minuscola cancelleresca per descrivere quella scrittura, a cavallo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec., che fu utilizzata all’interno degli organi di cancelleria per la redazione di documenti ufficiali, manifestazioni della volontà di sovrani, imperatori, papi e vescovi. La minuscola cancelleresca nasce in seno alla lettera minuta corsiva (Casamassima), una invenzione italiana di scrittura diplomatica molto famosa e apprezzata in tutta Europa. Con la diffusione di un sistema scolastico privato e laico, la minuscola cancelleresca diventa il simbolo della classe notarile colta e viene utilizzata per la stesura di testi in lingua volgare come cronache cittadine o componimenti poetici. Mentre i testi ecclesiastici o universitari continuano a prediligere la gotica, i più antichi testi letterari italiani di cui abbiamo testimonianza sono vergati in minuscola cancelleresca, tra cui almeno quaranta codici di testi di Dante Alighieri e il Canzoniere Chigiano della lirica italiana. Petrarca contribuirà al superamento della scrittura gotica in Italia facendosi portavoce, assieme a Boccaccio, di un nuovo stile di scrittura basato sul recupero dell’ “antico”. I testi di Petrarca sono dunque vergati in minuscola cancelleresca, una scrittura elegante, con poche legature e abbreviazioni e quindi molto leggibile, dal contrasto delicato e da un’ampia interlinea. Successivamente l’autore elaborò una forma di scrittura, di cui per molto tempo gli fu attribuita l’invenzione, che oggi noi chiamiamo «semigotica». Questa contribuirà in maniera significativa alla diffusione della cultura classica e alla nascita del Rinascimento fiorentino. La littera minuta corsiva Tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII si assiste ad una trasformazione grafica della minuscola carolina (la scrittura di riferimento del regno di Carlo Magno) che sfocerà nella nascita della littera minuta corsiva. La richiesta di produzione dei documenti con il sorgere dei nuovi stati nazionali e regionali è aumentata esponenzialmente e ciò fa sì che il ruolo del notaio occupi un posto di fondamentale importanza all’interno della società medievale. La pergamena, molto costosa e utilizzata specialmente per la stesura di libri, viene lasciata indietro a favore della più economica carta, ottimo supporto per la stesura preliminare dei documenti. Anche la usualizzazione della scrittura notarile, la varietà del registro di imbreviature e soprattutto la diffusione della letteratura volgare contribuiscono allo sviluppo di questa nuova scrittura. La littera minuta corsiva è una scrittura dalla spiccata rotondità che sviluppa legamenti tra lettere con un movimento inverso, detto antiorario o “sinistrogiro” (Costamagna). Questo movimento innovativo della mano è opposto al movimento che aveva caratterizzato fino a quel momento le corsive di stampo romano, le quali terminavano il loro tracciamento «con un tratto in alto o al centro movente verso destra» e «quasi tutte lo aprono generalmente con un movimento dal basso verso l’alto». La lettera minuta corsiva si caratterizza anche per la presenza di numerosi “uncini” nei tratti di entrata e di uscita delle singole lettere, per il prolungamento verso il basso dell’ultimo tratto di i, m, e n quando si trovano in fine parola, per la presenza di figure eseguite in un unico tratto per velocità di esecuzione, come la a di tipo corsivo (preferita a quella di tipo onciale), infine per il raddoppiamento del tratto verticale di f, p e s. A causa dei frequenti spostamenti del personale di cancelleria nel basso medioevo non è possibile accertare una condivisione di un unico modello di scrittura nella stesura dei documenti, ma possiamo affermare che la minuta corsiva comincia in quegli anni a diffondersi in tutti gli organi di cancelleria, specialmente quelli pontifici (Alessandro III, Innocenzo III, Onorio II) e imperiali (registri di Federico II). Nel corso del XIII secolo la minuta corsiva si estende anche agli uffici comunali e podestarili. Le aste da verticali cominciano ad inclinarsi verso sinistra e ad allungarsi rispetto al corpo centrale delle lettere in un rapporto di 3:1. L’uncino delle aste ascendenti e discendenti si allunga e si schiaccia sempre di più, anticipando quello che diventerà poi il tipico cappio “a bandiera” della minuscola cancelleresca. Si abbandona del tutto la scriptio continua, cioè la scrittura che non presenta separazione tra le parole, a favore di una maggiore leggibilità, accentuandone le varianti di lettera a fine e a inizio parola (ad esempio le due s) e evitando il più possibile le abbreviazioni. Si nota in generale in questo tipo di scrittura, nonostante presenti una spiccata rotondità, un certo gusto gotico, tipico del tempo e caratterizzato da movimenti spezzati. La penna utilizzata per tracciare la minuta corsiva è la medesima punta tronca della gotica textualis, con cui condivide anche il chiaroscuro (la differenza di spessore tra tratti spessi e fini) e le curve spezzate e ovali piuttosto che tonde e regolari. La minuscola cancelleresca A fine del XIII sec. la minuta corsiva acquisisce la sua forma più matura e diventa la scrittura ufficiale delle cancellerie Pontificie (una fra tutti, quella di Bonifacio VIII). Agli inizi del XIV sec. si comincia a parlare finalmente di una vera e propria cancelleresca italiana, la scrittura più adottata per la stesura dei documenti (sia codici d’uso che testi in volgare), delle epistole e dei documenti comunali prodotti dalle nuove classi sociali quali notai, giudici e mercanti (i quali svilupperanno in seguito una vera e propria scrittura di classe, la mercantesca). Francesco Petrarca stesso ne fa uso nel suo codice preparatorio ai Rerum vulgarium fragmenta.   Scopri di più leggendo l’intero articolo su https://scardillo.com/blog/la-minuscola-cancelleresca/ e Prenotando il tuo corso di Calligrafia Pineider.     Aggiungi ai preferiti

Charles Jeffrey, pronti per la capsule

13 Marzo 2024

La nostra capsule collection, nata dalla collaborazione con Charles Jeffrey, il visionario fondatore di LOVERBOY, segna un momento decisivo nel nostro percorso creativo. Disponibile per il preorder online, questa collezione è il frutto di un incontro vibrante tra due mondi: il nostro impegno nella creazione di prodotti di lusso e l’audacia artistica di Jeffrey. Lanciata a gennaio nel nostro store di Milano, la collaborazione ha immediatamente catturato l’interesse di critica e pubblico, generando entusiasmo e apprezzamento per la sua originalità e audacia. Jeffrey, con il suo background scozzese e un’anima creativa inesauribile, ha collaborato con noi per forgiare una linea che celebra l’unione di arte, moda e artigianato di alta qualità. “Big Beastie”, l’illustrazione unica realizzata da Jeffrey, adorna una selezione di prodotti che spaziano dalla pelletteria agli accessori, incarnando una creatura fantastica che cattura lo sguardo con i suoi numerosi occhi. «Volevo fare qualcosa che fosse davvero rappresentativo di me stesso e del mio modo di vedere», ha raccontato Charles ai giornalisti durante l’evento di lancio, «interagire o indossare questi prodotti: sono andato quindi nella boutique di Pineider e provandoli mi sono chiesto come potevano diventare “miei”. Volevo fossero completamente immersi nella mia personalità». La collezione include pezzi essenziali per il business e il tempo libero, come la Business Duffle, la Crossbody, una Pouch, un Notebook, un Porta Business Card e un Porta Passaporto, disponibili in tonalità esclusive di verde bottalato e nero Mini-Franzi. Questi articoli si integrano perfettamente con la nostra eredità, dimostrando come la qualità e l’eleganza senza tempo siano valori che risonano ben oltre i confini italiani, conquistando anche il mercato anglosassone. La linea Charles Jeffrey X Pineider “Big Beastie” è ora disponibile esclusivamente online, offrendo la possibilità di acquistare pezzi in edizione limitata, simboli di un lusso unico e distintivo. Vi invitiamo a esplorare questa collezione esclusiva, un vero viaggio nell’arte e nell’eleganza che supera l’ordinario. La collaborazione tra noi e Charles Jeffrey rappresenta molto più di una semplice alleanza; è un ponte tra tradizioni e innovazioni, una celebrazione del lusso dotato di anima e storia. Attraverso questa nuova dimensione della capsule, ogni articolo diventa un’espressione di un viaggio unico nel mondo del design e della personalizzazione, offrendo un’esperienza di lusso rinnovata e profondamente personale. Prevendita disponibile. Aggiungi ai preferiti

Dietro le quinte dell’eleganza: Pineider presenta la PE24

26 Febbraio 2024

Lo storytelling dell’ultima collezione Pineider raccontato dai creativi che l’hanno illustrata nella nuova campagna social Il viaggio di Pineider alla scoperta di un’eleganza senza tempo diventa un tributo alle passioni. Protagonisti della nuova collezione primavera estate 2024 sono infatti il viaggio, il gioco e lo sport, nella loro dimensione outdoor così come nei contesti più intimi. «La chiave di questo progetto è l’autenticità», spiega Federica Trotta, l’art director che ha dato vita a questo impulso creativo attraverso i video e gli scatti fotografici della campagna SS24. «L’idea è stata quella di creare due storie distinte – una ambientata in un contesto interno e l’altra in un ambiente esterno – incentrate su un rapporto di amicizia. Volevamo catturare l’essenza genuina delle relazioni, della vita quotidiana e delle passioni offrendo al pubblico un’esperienza che va oltre la semplice presentazione dei prodotti, ma che si immerga nel cuore stesso della connessione umana». «Con uno sguardo attento e sensibile ai dettagli», continua Federica, «miriamo a trasmettere la storia del brand in modo coinvolgente e autentico, unendo passato, presente e futuro. I modelli incarnano una combinazione di freschezza e sofisticatezza che si sposa armoniosamente con uno stile raffinato. L’obiettivo, infatti, è fare percepire il prodotto come parte integrante di uno stile di vita, creando un legame emotivo tra il cliente e l’artigianalità che da sempre contraddistingue il marchio fiorentino». Tra gli ingredienti del racconto “indoor” c’è anche un’ascensore, «uno spazio apparentemente comune che diventa la passarella della personalità umana. Ogni scatto diventa quindi una dichiarazione di stile, un’ode alla diversità che ogni giorno possiamo offrire. Lo stesso vale per il capitolo “outdoor”, che è un tuffo nella quotidianità dove il portone di casa diventa il palcoscenico di un look book urbano dove passato e presente si fondono in perfetta armonia nella cronaca di una giornata tipica di due amici sempre in movimento».     Aggiungi ai preferiti

La nostra storia per voi

10 Novembre 2023

In occasione del prossimo Black Friday, Pineider apre i suoi archivi al pubblico per una private sales esclusiva ricca di pezzi unici ed iconici. La nascita di Pineider è un capitolo importante nella storia della conceria toscana, una delle più ricercate ed esclusive tradizioni manifatturiere nel mondo del lusso che ha come epicentro il famoso distretto di Santa Croce. E proprio per celebrare questo suo prezioso DNA, il brand fiorentino sta preparando una sorpresa per tutti gli appassionati di pelletteria e non solo: in concomitanza con il prossimo Black Friday verranno resi disponibili, sulla nostra boutique digitale alcuni pezzi unici, rarità e collezioni iconiche che hanno portato Pineider in palmo di mano nel Made in Italy d’alta gamma. Questo esclusivo evento si svolgerà in tre momenti distinti: Dal 17 al 29 novembre su pineider.com sarà possibile registrarsi all’Early Access che darà diritto di partecipare in via preferenziale alle nostre Private Sales. Dal 20 al 23 novembre avrà inizio il Black Friday accessibile a tutti i clienti Pineider, con un 20% di sconto su penne e notebook, e un 20% sulla piccola e la grande pelletteria. Dal 24 al 26 novembre, invece, chi avrà il coupon dell’Early Access potrà accedere alle Private Sales e godere di uno sconto fino al 70% sulle collezioni d’archivio. Tra i must have del brand che saranno messi a disposizione per l’acquisto, non mancheranno le collezioni di piccola e media pelletteria in monogram Pineider, alcuni introvabili esemplari di mini bag da donna multicolor, borse da viaggio, duffle bag e una vasta selezione di borse uomo e donna da lavoro. Il meglio della nostra storia, in esclusiva per voi. Aggiungi ai preferiti