La minuscola cancelleresca: scrittura di Coluccio Salutati, Petrarca e Boccaccio

23 Ottobre 2024

Si usa il termine minuscola cancelleresca per descrivere quella scrittura, a cavallo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec., che fu utilizzata all’interno degli organi di cancelleria per la redazione di documenti ufficiali, manifestazioni della volontà di sovrani, imperatori, papi e vescovi. La minuscola cancelleresca nasce in seno alla lettera minuta corsiva (Casamassima), una invenzione italiana di scrittura diplomatica molto famosa e apprezzata in tutta Europa. Con la diffusione di un sistema scolastico privato e laico, la minuscola cancelleresca diventa il simbolo della classe notarile colta e viene utilizzata per la stesura di testi in lingua volgare come cronache cittadine o componimenti poetici. Mentre i testi ecclesiastici o universitari continuano a prediligere la gotica, i più antichi testi letterari italiani di cui abbiamo testimonianza sono vergati in minuscola cancelleresca, tra cui almeno quaranta codici di testi di Dante Alighieri e il Canzoniere Chigiano della lirica italiana. Petrarca contribuirà al superamento della scrittura gotica in Italia facendosi portavoce, assieme a Boccaccio, di un nuovo stile di scrittura basato sul recupero dell’ “antico”. I testi di Petrarca sono dunque vergati in minuscola cancelleresca, una scrittura elegante, con poche legature e abbreviazioni e quindi molto leggibile, dal contrasto delicato e da un’ampia interlinea. Successivamente l’autore elaborò una forma di scrittura, di cui per molto tempo gli fu attribuita l’invenzione, che oggi noi chiamiamo «semigotica». Questa contribuirà in maniera significativa alla diffusione della cultura classica e alla nascita del Rinascimento fiorentino. La littera minuta corsiva Tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII si assiste ad una trasformazione grafica della minuscola carolina (la scrittura di riferimento del regno di Carlo Magno) che sfocerà nella nascita della littera minuta corsiva. La richiesta di produzione dei documenti con il sorgere dei nuovi stati nazionali e regionali è aumentata esponenzialmente e ciò fa sì che il ruolo del notaio occupi un posto di fondamentale importanza all’interno della società medievale. La pergamena, molto costosa e utilizzata specialmente per la stesura di libri, viene lasciata indietro a favore della più economica carta, ottimo supporto per la stesura preliminare dei documenti. Anche la usualizzazione della scrittura notarile, la varietà del registro di imbreviature e soprattutto la diffusione della letteratura volgare contribuiscono allo sviluppo di questa nuova scrittura. La littera minuta corsiva è una scrittura dalla spiccata rotondità che sviluppa legamenti tra lettere con un movimento inverso, detto antiorario o “sinistrogiro” (Costamagna). Questo movimento innovativo della mano è opposto al movimento che aveva caratterizzato fino a quel momento le corsive di stampo romano, le quali terminavano il loro tracciamento «con un tratto in alto o al centro movente verso destra» e «quasi tutte lo aprono generalmente con un movimento dal basso verso l’alto». La lettera minuta corsiva si caratterizza anche per la presenza di numerosi “uncini” nei tratti di entrata e di uscita delle singole lettere, per il prolungamento verso il basso dell’ultimo tratto di i, m, e n quando si trovano in fine parola, per la presenza di figure eseguite in un unico tratto per velocità di esecuzione, come la a di tipo corsivo (preferita a quella di tipo onciale), infine per il raddoppiamento del tratto verticale di f, p e s. A causa dei frequenti spostamenti del personale di cancelleria nel basso medioevo non è possibile accertare una condivisione di un unico modello di scrittura nella stesura dei documenti, ma possiamo affermare che la minuta corsiva comincia in quegli anni a diffondersi in tutti gli organi di cancelleria, specialmente quelli pontifici (Alessandro III, Innocenzo III, Onorio II) e imperiali (registri di Federico II). Nel corso del XIII secolo la minuta corsiva si estende anche agli uffici comunali e podestarili. Le aste da verticali cominciano ad inclinarsi verso sinistra e ad allungarsi rispetto al corpo centrale delle lettere in un rapporto di 3:1. L’uncino delle aste ascendenti e discendenti si allunga e si schiaccia sempre di più, anticipando quello che diventerà poi il tipico cappio “a bandiera” della minuscola cancelleresca. Si abbandona del tutto la scriptio continua, cioè la scrittura che non presenta separazione tra le parole, a favore di una maggiore leggibilità, accentuandone le varianti di lettera a fine e a inizio parola (ad esempio le due s) e evitando il più possibile le abbreviazioni. Si nota in generale in questo tipo di scrittura, nonostante presenti una spiccata rotondità, un certo gusto gotico, tipico del tempo e caratterizzato da movimenti spezzati. La penna utilizzata per tracciare la minuta corsiva è la medesima punta tronca della gotica textualis, con cui condivide anche il chiaroscuro (la differenza di spessore tra tratti spessi e fini) e le curve spezzate e ovali piuttosto che tonde e regolari. La minuscola cancelleresca A fine del XIII sec. la minuta corsiva acquisisce la sua forma più matura e diventa la scrittura ufficiale delle cancellerie Pontificie (una fra tutti, quella di Bonifacio VIII). Agli inizi del XIV sec. si comincia a parlare finalmente di una vera e propria cancelleresca italiana, la scrittura più adottata per la stesura dei documenti (sia codici d’uso che testi in volgare), delle epistole e dei documenti comunali prodotti dalle nuove classi sociali quali notai, giudici e mercanti (i quali svilupperanno in seguito una vera e propria scrittura di classe, la mercantesca). Francesco Petrarca stesso ne fa uso nel suo codice preparatorio ai Rerum vulgarium fragmenta.   Scopri di più leggendo l’intero articolo su https://scardillo.com/blog/la-minuscola-cancelleresca/ e Prenotando il tuo corso di Calligrafia Pineider.     Aggiungi ai preferiti

Charles Jeffrey, pronti per la capsule

13 Marzo 2024

La nostra capsule collection, nata dalla collaborazione con Charles Jeffrey, il visionario fondatore di LOVERBOY, segna un momento decisivo nel nostro percorso creativo. Disponibile per il preorder online, questa collezione è il frutto di un incontro vibrante tra due mondi: il nostro impegno nella creazione di prodotti di lusso e l’audacia artistica di Jeffrey. Lanciata a gennaio nel nostro store di Milano, la collaborazione ha immediatamente catturato l’interesse di critica e pubblico, generando entusiasmo e apprezzamento per la sua originalità e audacia. Jeffrey, con il suo background scozzese e un’anima creativa inesauribile, ha collaborato con noi per forgiare una linea che celebra l’unione di arte, moda e artigianato di alta qualità. “Big Beastie”, l’illustrazione unica realizzata da Jeffrey, adorna una selezione di prodotti che spaziano dalla pelletteria agli accessori, incarnando una creatura fantastica che cattura lo sguardo con i suoi numerosi occhi. «Volevo fare qualcosa che fosse davvero rappresentativo di me stesso e del mio modo di vedere», ha raccontato Charles ai giornalisti durante l’evento di lancio, «interagire o indossare questi prodotti: sono andato quindi nella boutique di Pineider e provandoli mi sono chiesto come potevano diventare “miei”. Volevo fossero completamente immersi nella mia personalità». La collezione include pezzi essenziali per il business e il tempo libero, come la Business Duffle, la Crossbody, una Pouch, un Notebook, un Porta Business Card e un Porta Passaporto, disponibili in tonalità esclusive di verde bottalato e nero Mini-Franzi. Questi articoli si integrano perfettamente con la nostra eredità, dimostrando come la qualità e l’eleganza senza tempo siano valori che risonano ben oltre i confini italiani, conquistando anche il mercato anglosassone. La linea Charles Jeffrey X Pineider “Big Beastie” è ora disponibile esclusivamente online, offrendo la possibilità di acquistare pezzi in edizione limitata, simboli di un lusso unico e distintivo. Vi invitiamo a esplorare questa collezione esclusiva, un vero viaggio nell’arte e nell’eleganza che supera l’ordinario. La collaborazione tra noi e Charles Jeffrey rappresenta molto più di una semplice alleanza; è un ponte tra tradizioni e innovazioni, una celebrazione del lusso dotato di anima e storia. Attraverso questa nuova dimensione della capsule, ogni articolo diventa un’espressione di un viaggio unico nel mondo del design e della personalizzazione, offrendo un’esperienza di lusso rinnovata e profondamente personale. Prevendita disponibile. Aggiungi ai preferiti

Dietro le quinte dell’eleganza: Pineider presenta la PE24

26 Febbraio 2024

Lo storytelling dell’ultima collezione Pineider raccontato dai creativi che l’hanno illustrata nella nuova campagna social Il viaggio di Pineider alla scoperta di un’eleganza senza tempo diventa un tributo alle passioni. Protagonisti della nuova collezione primavera estate 2024 sono infatti il viaggio, il gioco e lo sport, nella loro dimensione outdoor così come nei contesti più intimi. «La chiave di questo progetto è l’autenticità», spiega Federica Trotta, l’art director che ha dato vita a questo impulso creativo attraverso i video e gli scatti fotografici della campagna SS24. «L’idea è stata quella di creare due storie distinte – una ambientata in un contesto interno e l’altra in un ambiente esterno – incentrate su un rapporto di amicizia. Volevamo catturare l’essenza genuina delle relazioni, della vita quotidiana e delle passioni offrendo al pubblico un’esperienza che va oltre la semplice presentazione dei prodotti, ma che si immerga nel cuore stesso della connessione umana». «Con uno sguardo attento e sensibile ai dettagli», continua Federica, «miriamo a trasmettere la storia del brand in modo coinvolgente e autentico, unendo passato, presente e futuro. I modelli incarnano una combinazione di freschezza e sofisticatezza che si sposa armoniosamente con uno stile raffinato. L’obiettivo, infatti, è fare percepire il prodotto come parte integrante di uno stile di vita, creando un legame emotivo tra il cliente e l’artigianalità che da sempre contraddistingue il marchio fiorentino». Tra gli ingredienti del racconto “indoor” c’è anche un’ascensore, «uno spazio apparentemente comune che diventa la passarella della personalità umana. Ogni scatto diventa quindi una dichiarazione di stile, un’ode alla diversità che ogni giorno possiamo offrire. Lo stesso vale per il capitolo “outdoor”, che è un tuffo nella quotidianità dove il portone di casa diventa il palcoscenico di un look book urbano dove passato e presente si fondono in perfetta armonia nella cronaca di una giornata tipica di due amici sempre in movimento».     Aggiungi ai preferiti

La nostra storia per voi

10 Novembre 2023

In occasione del prossimo Black Friday, Pineider apre i suoi archivi al pubblico per una private sales esclusiva ricca di pezzi unici ed iconici. La nascita di Pineider è un capitolo importante nella storia della conceria toscana, una delle più ricercate ed esclusive tradizioni manifatturiere nel mondo del lusso che ha come epicentro il famoso distretto di Santa Croce. E proprio per celebrare questo suo prezioso DNA, il brand fiorentino sta preparando una sorpresa per tutti gli appassionati di pelletteria e non solo: in concomitanza con il prossimo Black Friday verranno resi disponibili, sulla nostra boutique digitale alcuni pezzi unici, rarità e collezioni iconiche che hanno portato Pineider in palmo di mano nel Made in Italy d’alta gamma. Questo esclusivo evento si svolgerà in tre momenti distinti: Dal 17 al 29 novembre su pineider.com sarà possibile registrarsi all’Early Access che darà diritto di partecipare in via preferenziale alle nostre Private Sales. Dal 20 al 23 novembre avrà inizio il Black Friday accessibile a tutti i clienti Pineider, con un 20% di sconto su penne e notebook, e un 20% sulla piccola e la grande pelletteria. Dal 24 al 26 novembre, invece, chi avrà il coupon dell’Early Access potrà accedere alle Private Sales e godere di uno sconto fino al 70% sulle collezioni d’archivio. Tra i must have del brand che saranno messi a disposizione per l’acquisto, non mancheranno le collezioni di piccola e media pelletteria in monogram Pineider, alcuni introvabili esemplari di mini bag da donna multicolor, borse da viaggio, duffle bag e una vasta selezione di borse uomo e donna da lavoro. Il meglio della nostra storia, in esclusiva per voi. Aggiungi ai preferiti

Scrivere Male Per Volersi Bene

30 Ottobre 2023

Pineider e Tatuaggimale lanciano una collaborazione dedicata alla scrittura primordiale, un tributo all’amore di un gesto nato con l’unico scopo di cambiare il mondo. Con le parole. La passione per la scrittura a mano in tutte le sue forme ha portato Pineider a conoscere creativi di ogni sorta uniti dalla ricerca di una nuova ragion d’essere, nell’era della trasformazione digitale, per la più antica delle forme di comunicazione. Da questi incontri sono nati corsi di calligrafia, workshop di scrittura, nuovi prodotti e cortocircuiti fuori dagli schemi. L’ultimo di questi ha come protagonista Giovanni Barberis, videomaker milanese, che nel 2016 ha dato viva a un vero e proprio movimento artistico chiamato Tatuaggimale. Nelle vesti di tatuatore alle prime armi, quasi per gioco Giovanni ha sdoganato un nuovo format espressivo che abbraccia la sperimentazione tipografica e la scrittura su pelle. le sue creazioni sono brevi frasi provocatorie, citazioni, slogan o semplici parole espresse attraverso stilemi primordiali, come fossero state appena abbozzate su un foglio. Ma oltre alla provocazione dell’essenzialità, nelle opere di Tatuaggimale, c’è quella del senso, del non-detto, dell’intimità e dei ricordi. Perché ogni sua parola cela le aspirazioni, le gioie, i dolori e il racconto personale di chi, facendosela tatuare, l’ha scelta come compagna di vita. Prendendo ispirazione da quattro punchline fra le più dirompenti di Tatuaggimale, Pineider ha voluto creare una limited edition dei sui notes Jazz neri, per un totale di 100 esemplari, svelati durante un Halloween party nella sua boutique milanese. Un progetto non convenzionale che celebra l’amore per un gesto ribelle: accendere una scintilla nel prossimo trasformando i pensieri in testo. Aggiungi ai preferiti

Cambiare il nome alla penna, la renderà altrettanto dolce? (Sembra improbabile)

16 Ottobre 2023

Pineider, l’azienda produttrice di articoli in pelle di lusso e fornitrice di strumenti da scrittura squisiti, porta la sua distintiva arte fiorentina nel Nuovo Mondo. A cura di Daniele Delerme Flores Durante una recente visita al nuovo atelier di Pineider presso il Rockefeller Center nel cuore di Manhattan – dove “nuovo” è un termine relativo, essendo il luogo aperto da più di un anno, ma l’azienda può vantare una storia che risale addirittura al 1744 – emerge subito l’affascinante juxtaposizione tra il gusto italiano del Vecchio Mondo, la raffinatezza e la sensibilità, e la spavalderia americana. Appena si varca la soglia di questo spazio affascinante e intimo, l’imponente rivestimento in mogano scuro e l’illuminazione calda e soffusa appaiono come un sollievo gradito dal frastuono della Sesta Strada, a pochi passi dalla porta d’ingresso, e dagli enormi annunci di Seth Myers e The Tonight Show visibili attraverso i grandi vetri sul retro dello spazio espositivo, che si affacciano su un corridoio interno di 30 Rockefeller. Si potrebbe volentieri rimanere a tempo indefinito (ma comodamente) immersi tra queste opere d’arte finemente realizzate, sfogliandole e ammirandole. E che opere d’arte sono. L’attenzione di Pineider per uno stile di vita lussuoso e la vendita di merci di qualità è evidente già da una rapida ispezione del set di bagagli in pelle esposto vicino all’ingresso dell’atelier. Dai banchi da viaggio ai quaderni rilegati in pelle, dai borseggiatori alle borse messenger, dalle borse da viaggio ai sacchetti da notte, ai bauli, fino alle borse tote. E poi ci sono gli strumenti da scrittura, testimonianza dell’abilità e dell’immaginazione di Signor Dante Del Vecchio, l’esperto di penne della compagnia. Dalle creazioni in resina agli smalti vivaci, o ai modelli scheletrici più sobri ma ancora affascinanti, l’arte, l’attenzione per i dettagli e l’amore puro per l’artigianato sono evidenti in ciascuna offerta. Forse ancora più importante per il cliente, impugnare uno degli strumenti Pineider permette allo scrittore di vivere l’atto semplice di scrivere su un livello del tutto diverso. Che si tratti di tornare indietro nel tempo con la penna stilografica, di rimanere fedeli alla penna a sfera o di provare qualcosa di nuovo con la penna a sfera roller, la sensazione di una penna Pineider in mano è davvero un’esperienza unica nel suo genere. Come scrittore, il mio processo creativo inizia solitamente con una penna e un taccuino. Negli anni ho scoperto che è più facile formulare i miei pensieri quando scrivo a mano, piuttosto che con le dita sulla tastiera. In breve, non posso scrivere con una penna più velocemente di quanto la mia mente possa formulare una frase, quindi trovo che il ritmo della stesura a mano sia piacevole. Nelle rare occasioni in cui ho provato a digitare una bozza iniziale tramite un elaboratore di testi, le bozze successive richiedono sempre più revisioni. Per metterla in breve, sospetto che ciò avvenga perché riesco a digitare più velocemente di quanto riesca a pensare. Riconoscendo queste preferenze (o limitazioni – dopotutto, la bellezza è negli occhi di chi guarda), il mio ineguagliabile Caporedattore di No Chaser, Karl Edwin Guerre (che va notato è anche un ambasciatore del marchio per l’azienda), mi ha suggerito di ampliare i miei orizzonti e considerare un lussuoso strumento da scrittura dai sapienti artigiani di Pineider. Con questa idea in mente, ho incontrato Guerre in un luminoso e soleggiato pomeriggio presso la sede del Rockefeller Center, dove sono stato presentato a Liz Burghardt, una consulente di vendita molto competente. Dopo aver spiegato le particolarità uniche del mio processo di scrittura, Liz mi ha suggerito il modello rollerball. Come è risultato, le sue osservazioni si sono rivelate molto sagge. E così è iniziato il mio viaggio come appassionato di Pineider. Daniele Delerme Flores è Caporedattore e collaboratore di No Chaser (carta stampata e online), una pubblicazione di lusso. Ha scritto ampiamente su lo stile maschile per pubblicazioni come The Rake – la Voce Moderna dell’Eleganza Classica e siti web come A Suitable Wardrobe. È anche l’autore di The Best Dressed Man In The Room – Una Storia Fotografica dei Goniffs, Giocatori d’Azzardo e Gangster dell’Era Interbellica, 1920-1945, e, più di recente, Pretty, un romanzo del ciclo di East Harlem. Il suo blog, An Uptown Dandy, rimane una fonte frequentemente citata di informazioni sugli oggetti di abbigliamento maschile. Può essere trovato anche su Instagram all’indirizzo @an_uptown_dandy. Aggiungi ai preferiti

Ritorno a scuola. Di Scrittura

14 Settembre 2023

Ripartono i corsi di bella grafia nelle boutique di Pineider. Un’occasione per riscoprire il piacere dimenticato di un gesto antico ed eversivo: scrivere a mano. «Nell’era digitale, carta e penna preservano la fragile bellezza di tutto ciò che non è replicabile. L’inclinazione delle “l”, gli arzigogoli delle “g”, le sbavature d’inchiostro, la distanza tra le parole. Ecco le impronte digitali della personalità umana». Con queste parole, tratte dal Manifesto di Pineider, lo scrittore Enrico Dal Buono ha cristallizzato l’essenza della scrittura a mano, un «regno delle singolarità uniche ed irripetibili» dove «scrivere un semplice biglietto diventa un gesto eversivo, una rivendicazione di unicità. Impugnando una penna ci esponiamo al rischio della perdita, ci votiamo alla certezza del mai più. E questa decisione, che si ribella al meccanismo della serialità, corrisponde all’autentico lusso». Un lusso che ogni anno prende vita nei workshop di scrittura a mano organizzati da Pineider presso le sue boutique di Milano, Firenze e Londra. A partire da fine settembre, infatti, ripartono i corsi dedicati a chi vuole re-imparare a scrivere o più semplicemente godersi il piacere d’impugnare una penna. Eloisa Libera, docente di handwriting e partner di questa iniziativa nei corsi della boutique milanese, preferisce la parola “bella grafia” a “calligrafia”. Eloisa è la fondatrice di Lettera E, uno studio grafico dedicato alla sua più grande passione, nella quale ha scommesso il suo passato di designer di prodotto e impegnato un futuro tutto da scoprire: «Lavoravo in una piccola agenzia, dove ero spesso in contatto con il mondo della grafica», racconta Eloisa. «Ero molto attirata dal mondo dei font ed ero incuriosita dalle origini del disegno di ogni lettera, così ho scoperto il mondo della calligrafia e me ne sono innamorata, a tal punto da mollare tutto e buttarmici a capofitto». Quello di Eloisa è stato un percorso atipico: «dai font al lettering, per approvare alla calligrafia. Di solito succede l’opposto, ma fortunatamente mi è andata bene. Mi sono buttata in una cosa di cui era difficile vedere il futuro, e ho fatto della mia passione il mio lavoro».   Scopi i nostri corsi di bella grafia QUI Aggiungi ai preferiti

L’arte dell’improvvisazione – La rilegatura come forma d’arte

12 Settembre 2023

Quella della legatoria è una tradizione che promuove il valore della sperimentazione e del riutilizzo. E che oggi Pineider rende accessibile a tutti. Workshop, passatempo, rito di iniziazione: un corso di legatoria è molto di più di un diversivo ludico. Nell’arte di unire insieme fogli di carta per creare un libro si cela una filosofia di vita: «L’obiettivo è quello di trasmettere alle persone un metodo di lavoro fai-da-te ma al tempo stesso sperimentale, anche attraverso il recupero di materiali di scarto e con strumenti di uso quotidiano». Per Sebastiano, uno dei docenti nei corsi di legatoria organizzati da Pineider nelle sue boutique, quella della rilegatura è l’arte del saper improvvisare con disciplina. Sebastiano è uno dei fondatori di Libri Finti Clandestini, un collettivo di appassionati sui generis: «realizziamo prodotti editoriali sperimentali esplorando i luoghi dimenticati del territorio urbano. Ricerchiamo materiale in fabbriche abbandonate, archivi e laboratori di stampa e il nostro obiettivo è quello di creare libri rilegati a mano uno a uno, timbrati e numerati, pronti per essere utilizzati e disegnati: libri pop-up in piccole tirature e collaborazioni con artisti, con i quali indaghiamo i campi della fotografia e della stampa tipografica». La filosofia del progetto Libri Finti Clandestini, continua Sebastiano, «è dare vita a qualcosa di utile, ben fatto, originale, sfruttando la “carta trovata in giro” che molti considerano spazzatura: il materiale utilizzato nei progetti ha infatti il più eterogeneo pedigree possibile, perché proviene da fabbriche abbandonate in giro per l’Europa, biblioteche, magazzini, cartiere e laboratori di stampa». Nello Store milanese di Pineider, Sebastiano tiene i corsi di rilegatura giapponese: «È una tecnica antica, grazie alla quale si può realizzare un manufatto editoriale lavorando con fogli singoli o fogli ripiegati a metà su se stessi, utilizzando ago e filo. A differenza di altri tipi di legature in cui una volta terminata la cucitura si passa al rifilo del blocco libro, nella in quella giapponese il rifilo e la sistemazione delle pagine nel giusto formato avviene prima della cucitura, che apparirà a vista». Scopri i nostri corsi di legatoria QUI Aggiungi ai preferiti

Lavorare non stanca (nell’ufficio dei sogni)

6 Settembre 2023

La cura nei dettagli può trasformare il posto di lavoro in un “Regno delle idee” dove coltivare il proprio potenziale creativo. Bastano pochi accessori, ma giusti. Come quelli che Pineider ha creato per rendere l’ufficio un luogo unico. A settembre non rimpiangerai l’ombrellone: sembra una di quelle sfide ironiche che impazzano sui social network, ma dell’impresa titanica ha ben poco. Quel poco che basta a nutrire la concentrazione ritrovata durante il riposo estivo con il cibo preferito da mente e anima: le idee. «Negli ultimi tre anni», spiega Jonathan Paoli, retail manager di Pineider, «con l’imporsi dello smartworking gli uffici sono diventati sempre di più un regno non tanto fisico, quanto ideale, cioè fatto per dare vita e spazio alle idee. Mai come ora il posto di lavoro è l’ambito in cui vivere bene la propria quotidianità, soprattutto a livello mentale. Un luogo che devi sentire veramente tuo, uno spazio fisico dove partorire le tue idee migliori perché parla di te». I prodotti Pineider per l’ufficio nascono per questo, perché «pur essendo estremamente funzionali, in quanto destinati a professionisti alle prese con le pratiche quotidiane, hanno anche un elemento estetico che li distingue dai soliti accessori, lo stesso marchio di fabbrica delle nostre collezioni più lifestyle. E soprattutto possono essere personalizzati». Tra i must-have per l’ufficio pensati da Pineider non può mancare l’agenda in pelle pregiata, per organizzare le giornate con stile, ma anche l’organizer portadocumenti personalizzato, dotato di scomparti per carte, appunti e penne, oppure il quaderno artistico, per lasciare che dare spazio alla creatività riscoprendo il fascino del foglio bianco, e le immancabili penne da scrivania. «Non dimentichiamo mai», aggiunge Jonathan, «che spesso il lavoro comincia già nel tragitto da casa. Per questo vengono così apprezzate dai nostri clienti le briefcase e gli zaini Pineider, prodotti a mano con l’utilizzo di pregiate pelli toscane. Sono al tempo stesso funzionali e anche belle da esibire. È in questo binomio che sta il segreto di Pineider».   Aggiungi ai preferiti

Una Passione tutta da accendere

5 Settembre 2023

Per creare la sua collezione di scatole porta sigari, Pineider si è avvalsa dell’aiuto di un’autorità indiscussa nel mondo del tabacco nostrano. Che ci ha raccontato i segreti di un’esperienza ricca di sapori inediti. «Il sigaro non si fuma, si degusta». Terry Nesti, da più di vent’anni personalità di riferimento nel settore sigari e oggi coordinatore nazionale degli eventi del marchio Sigaro Toscano, introduce così la sua più grande passione. Da qualche anno Terry collabora con Pineider nella realizzazione della collezione di scatole porta sigari rivestite in pregiata pelle come da tradizione fiorentina, una gamma di prodotti che in poco tempo sono diventati gli accessori Pineider per la casa tra i più richiesti. Terry ripercorre così le tappe di questa collaborazione: «Il mio caro amico Filippo Gosi, allora direttore della boutique fiorentina di Pineider, mi coinvolse nello sviluppo di un set dedicato alla passione per i sigari. C’era la volontà di fare qualcosa di diverso». Il successo immediato delle prime collaborazioni ha reso il contatto fra Pineider e Sigaro Toscano un’esperienza duratura e sempre più creativa. Oggi Pineider vanta una vera e propria famiglia di scatole porta sigari in continua espansione, ma la cura nei dettagli è rimasta la stessa: «La caratteristica indispensabile di un humidor», spiega Terry, «è ovviamente il mantenimento dell’umidità interna: il sigaro è una cosa viva e come tale si nutre di acqua. Ciò che contraddistingue la gamma Pineider è la qualità del legno e della pelle, che fanno entrambe parte della tradizione toscana in cui sia Pineider sia Sigaro Toscano si rispecchiano». Con la passione di sempre.   Aggiungi ai preferiti